Le ragioni sociali e sanitarie del villaggio industriale di Bournville (1912)

Il Villaggio di Bournville si trova nella zona nord orientale del Worcestershire, circa sei chilometri a sud-ovest di Birmingham. Alcuni degli edifici sono stati costruiti nel 1879, ma il grosso del villaggio ha iniziato a crescere dal 1895. La proprietà è amministrata dal «Bournville Village Trust», ma il progetto deve la propria esistenza a Mr. George Cadbury, Manor House, Northfield. Nell’Atto che conferisce ufficialmente proprietà e gestione all’Ente, Cadbury stesso spiega i propri obiettivi. Affermando che:

«Il Fondatore desidera alleviare i mali che sorgono dalle pessime condizioni sanitarie e inadeguata sistemazione di cui soffre la maggioranza della classe lavoratrice, e far sì che gli operai delle fabbriche possano godere di alcuni vantaggi della vita all’aria aperta in un villaggio, e dell’occasione di potersi occupare salubremente e naturalmente della coltivazione della terra». Proseguiva: «L’obiettivo dichiarato è il miglioramento della condizione della classe lavoratrice specie a Birmingham e nella sua area, oltre che più in generale in Gran Bretagna, mettendo a disposizione alloggi di buona qualità dotati di giardini e spazi aperti per tutti».

I mali derivanti da «pessime condizioni sanitarie e inadeguata sistemazione» qui sono noti e riconosciuti. Molte migliaia di nostri connazionali sono obbligati a vivere in condizioni che rappresentano uno scandalo per la nostra civiltà. Abitano vicoli e cortili angusti, sporchi, puzzolenti, privi di aria pura e sole, dove non si vede erba né fiori né alberi e non esiste la possibilità di una sana ricreazione. Tutto questo inevitabilmente induce degrado fisico e morale. Risulta quasi impossibile alle persone alti livelli di carattere e salute quando tutte le condizioni sono avverse, e basta una visita ai luoghi descritti per verificare queste situazioni disastrose. Stupisce poco se, nonostante molti lottino coraggiosamente contro ciò che li circonda a volte superandolo, la gran quantità soccombe, andando poi ad alimentare la massa di umanità malata viziosa e criminale che è una disgrazia e una minaccia per il nostro paese.

Inoltre dobbiamo ricordare che, se anche molti riescono a vivere in situazioni diverse da quelle appena descritte, la gran maggioranza subisce comunque squallide monotone vie, tanto normali nelle nostre città, dove non esiste alcun verde, solo ettari ed ettari di cemento e mattoni prima di riuscire a raggiungere un po’ di aperta campagna, e dove chi ogni giorno lavora in una fabbrica o in un ufficio o in una bottega, poi deve passare il tempo libero al club, a teatro, nella sala di lettura, o più spesso nel locale mescita, invece che all’aria aperta dei prati. Ecco dunque il problema che abbiamo di fronte. Popolazione sovraffollata dentro le case; case ammucchiate sul suolo; edifici e strade che in situazioni innumerevoli sono in condizioni vergognosamente insalubri.

Fatti tutti naturalmente noti, ma che hanno particolarmente colpito lo spirito del Fondatore nei suoi costanti scambi coi lavoratori di Birmingham. Per oltre mezzo secolo insegnante di frequentatissimi corsi di Bibbia per Adulti, arrivando a Birmingham puntuale alle sette del mattino ogni domenica. In questo modo, anche come datore di lavoro per tante persone, veniva a conoscenza di centinaia di vicende personali, rimanendo profondamente impressionato dagli enormi problemi delle situazioni che abbiamo sommariamente descritto. Per dirla in poche parole era entrato in contatto diretto con «La Questione delle Abitazioni». Non qualcosa di cui avesse letto o ascoltato, ma una tangibile realtà nelle esistenze di persone che conosceva e frequentava di continuo dentro a quei luoghi. Di fronte al male, Mr. Cadbury si decise a cercare una cura. E la soluzione migliore che si presentò era quella di provare a dare un’occasione di uscita da quella sovraffollata città, e andare invece a stare nel salubre cinguettante ambiente della campagna. Insomma dovevano essere fatte «tornare alla terra».

Giunto a questa conclusione, Cadbury agì senz’altro destinando una larga parte dei propri terreni nella proprietà di Bournville per tradurre l’idea in pratica. Si usarono tutte le cautele per evitare di replicare nella cura tutti i problemi della malattia. Il progetto venne meditato a lungo insieme alla forma complessiva del Villaggio. Non ci doveva essere sovraffollamento: dentro i cottage così come fuori tra un cottage e l’altro. Ogni casa dotata di uno spazioso giardino e orto; nessun edificio a occupare più di un quarto del lotto su cui era costruito; vie ampie e alberate, e circa un decimo della superficie totale, al netto di strade e verde, a parco e campi da gioco. Secondo queste linee venne velocemente eretto il Villaggio di Bournville, con 200 case realizzate in un anno. L’idea iniziale di Cadburv era di vendere lotti e cottage e iniziare a costituire così un piccolo nucleo di proprietari. Si capì subito però che la cosa sollevava parecchie questioni, la principale relativa alla capacità di questi nuovi proprietari di amministrare e gestire il complesso in armonia coi principi che avevano ispirato l’ideatore. Questo programma venne così accantonato. Si decise invece di cedere in affitto case e terreni per 99 anni, secondo una convenzione che garantiva il perseguimento degli scopi originari del Fondatore. […]

Ad evitare equivoci va chiarito che il Villaggio non è riservato ai dipendenti Cadburv, a cui garantirne i vantaggi, ma si tratta di un contributo a risolvere il problema delle abitazioni, specie nelle grandi città. A conti fatti, meno di metà delle famiglie lavora per Cadburv, mentre altri sono impiegati in attività produttive sia nelle zone circostanti che a Birmingham, facilmente raggiungibile sia in treno che in tram che in bicicletta. Una volta attuato il progetto e realizzato il Villaggio, una delle domande a cui rispondere era come garantirne sviluppo e funzionamento. Dopo attenta riflessione alla fine si optò per costituire un Trust, a cui affidare la proprietà e gestione entro i termini stabiliti dalla Dichiarazione del Fondatore. Così il 14 dicembre del 1900 la proprietà venne trasferita al Consiglio del Trust e Mr. Cadbury rinunciava a qualunque interesse privato su capitale e rendita.

Tale rendita, fosse dal valore e affitti di terreni attività agricole o edifici o da alte fonti, viene recepita e amministrata dal Consiglio del Trust il cui Statuto stabilisce che al netto di quanto investito in adeguamenti e manutenzioni venga erogata nell’ampliamento e costruzione del villaggio o di altri eventuali analoghi interventi o acquisizione di terreni sia nell’area che a Birmingham sempre sul modello di Bournville. Si noti che vista la cessione completa della proprietà nessuna quota né di capitale né di rendita andrà al Fondatore o a suoi rappresentanti, mentre il piano è basato su principi di espansione continua, con profitti a crescere tendenzialmente senza alcuni limite a partire da questa base. Successivamente alla formazione del Trust, Mr. Cadbury ha aggiunto altre donazioni in capitale e terreni, per arrivare a un valore totale stimato in 264.000 sterline. La superficie attuale della proprietà è di circa 247 ettari. Nel 1905 si deve anche menzionare una generosa donazione al Trust di 6.000 sterline da una fonte che ha chiesto di restare anonima.

Dato che spesso si parla con interesse del verde pubblico sugli affacci riportiamo dalle indicazioni dell’Amministrazione a titolo illustrativo anche se non esclusivo: «Tra i desideri del Fondatore c’è anche quello di far occupare dagli alloggi non più di un quarto del terreno su cui sorgono, occupando la parte rimanente a giardino o spazio aperto di pertinenza degli edifici». Gli affitti «per quanto possibile verranno fissati in base alla possibilità di accedere a lavoratori e operai, da attirare dai casamenti in affitto sovraffollati e malsani in cui alloggiano ora, senza però porli in una situazione di privilegio». Alla clausola n. 33, che regola la vendita di bevande alcoliche, nessuna parte della proprietà può essere utilizzata a scopo di produzione o somministrazione, ma secondo le indicazioni del Fondatore «eventualmente si potranno costruire tali impianti purché non occupino oltre un quindicesimo della superficie totale». Il consiglio del Trust può stabilire accordi con compagnie ferroviarie e di trasporti per garantire una mobilità facile ed economica. Può affittare, sovraffittare, cedere terreni, trasformarli, edificare, chiedere prestiti, investire capitali, cedere superfici, realizzare Luoghi di Culto, Ospedali, Scuole e Istituti Tecnici, Biblioteche, Palestre, Lavanderie, Bagni e spazi per bambini. A condizione che «tali servizi e attrezzature decisi e realizzati dal consiglio vengano organizzati in modo da escludere influenze settarie e gestiti evitando gelosie e competizione».

La clausola che regola la vendita di bevande inebrianti stabilisce che nessun edificio possa essere usato per questa attività, salvo alle seguenti condizioni. Che si raggiunga consenso scritto e unanime di tutto il consiglio del Trust prima del rilascio di qualunque licenza o permesso, e che questa licenza o permesso venga condizionata da specifiche indicazioni del medesimo Trust quanto a ore di apertura e quantità di vendite. Inoltre, ogni profitto netto derivante dalla vendita di bevande inebrianti sarà speso nelle attività e servizi del villaggio per il tempo libero anche alternative a quelle della mescita. Il paragrafo dedicato si conclude con l’affermazione secondo cui il consiglio: si impegna ad agire secondo le linee del Fondatore «che intendevano sostanzialmente eliminare del tutto commercio distribuzione e consumo di bevande alcoliche sempre che questa eliminazione non rischiasse nelle opinioni del consiglio di indurre altri più gravi problemi». Tra le altre varie clausole citiamo integralmente quella secondo cui: «L’amministrazione del Trust sarà non di parte e non politica, escludendo rigidamente qualunque influenza che tenda a influenzare credo o religione o convinzioni politiche esclusive, e violando così le intenzioni del Fondatore di ammettere chiunque senza alcun pregiudizio religioso o politico».

Questi brevi estratti dal Documento di Istituzione del Trust ne mostrano l’aderenza agli scopi del Fondatore, delineando per quanto in forma generale la crescita futura del programma in armonia con le proprie origini. Proposito consolidato dal fatto che il Trust opera sotto la supervisione dei Charity Commissioners. Riassunta l’origine di Bournville e i principi che ne governano lo sviluppo, i criteri adottati per garantirne la continuità, è necessario fornire una descrizione del Villaggio così come si presenta oggi al visitatore. Massima attenzione è stata rivolta a disegnarlo il più possibile pittoresco oltre che salubre. Aiutato in ciò dalla qualità del luogo, dei terreni ondulati e boscosi. Là dove consentito si sono conservati gli alberi piantandone in quantità anche di nuovi. I cottage sono singoli o a gruppi di tre-quattro. Sono stati concepiti per garantire la migliore circolazione dell’aria tra un edificio e l’altro e assicurare la quantità maggiore di sole.

Sono stati evitati eccessivi allargamenti degli edifici, mantenendoli compatti; i progettisti architetti W. A. Harvey prima e successivamente H. B. Taylor, hanno cercato di evitare monotonia introducendo varietà di dettagli. La densità lorda è di circa diciotto case ettaro, la maggioranza con due tinelli-soggiorno, cucina dispensa, tre camere da letto più spazi di servizio. In altri casi anziché due piccoli locali da soggiorno ce n’è uno più grande, oppure solo due camere da letto, e più di recente due raggruppamenti di piccoli bungalow pensati per donne sole. Esistono anche soluzioni con alloggi più grandi. Molti alloggi sono dotati di bagno con acqua calda e fredda. In altri il bagno è annesso alla cucina o dispensa, su un lato oppure convertibile in un tavolo da appoggio girevole o comunque isolabile a sgabuzzino. Il più recente chiamato Cabinet Bath si è dimostrato molto funzionale.

Gli alloggi più economici vengono affittati a tariffe che partono da 4 sterline: 35 case fino a 4,6 sterline la settimana spese escluse; 161 da 4,6 a 5,3; 135 da 5,3 sterline a 6; 97 alloggi da 6 a 7 sterline la settimana; 85 da 7 a 8; 192 spazi compresi negozi oltre 8 sterline la settimana; più 160 case vendute e occupate dai proprietari. Il Villaggio è collegato alle reti di Birmingham per Gas, Acqua, Fognature, la tariffa è di 7£ per l’acqua. Il lotto medio di pertinenza di ciascun alloggio è di circa 500 metri quadri. Il verde viene predisposto dai tecnici dell’amministrazione quando si costruiscono gli edifici, così che l’inquilino entrando in casa trovi tutto pronto, invece di dover iniziare a preparare il terreno mai lavorato. Vengono piantati filari di alberi da frutto – pere, mele, prugne – che oltre ai frutti forniscono anche una utile gradevole schermatura tra un giardino e l’altro. Di norma gli abitanti si dimostrano molto interessati al proprio giardino, che coltivano con ottimi risultati. Oltre ai giardini dei cottage esistono anche altri orti molto richiesti sia dagli abitanti di Bournville che da quelli della zona circostante o da Birmingham. C’è un giardiniere capo con degli aiutanti responsabile del settore, e sempre lieto di dare informazioni e consigli; però dopo il lavoro di preparazione il verde privato è a carico interamente degli inquilini. Esistono dei Corsi di Giardinaggio per ragazzi e giovani adulti, frequentati da molti e con interesse, partecipando poi con successo anche alle mostre provinciali.

Le strade sono larghe 13 metri e alberate. Gli edifici arretrati di almeno 6 metri dal ciglio così da lasciare almeno una distanza totale di 25 metri tra una facciata e quella dirimpetto sull’altro lato della via. Oltre all’abbondanza di giardini è stato predisposto anche altro spazio aperto, un Village Green, un boschetto chiamato «Camp Wood», spazi da gioco per bambini (esclusi quelli specifici annessi alle scuole) e un Parco. Altri 6,5 ettari sono stati destinati a funzioni analoghe sul totale di circa 48 ettari destinati a nuova edificazione. Gli edifici pubblici del Villaggio sono Ruskin Hall, La Casa Riunioni, la Scuola Elementare. Ruskin Hall è il centro della vita intellettuale e sociale, usato nei mesi invernali anche come sede dei corsi di Arti e Mestieri. La Casa Riunioni del Villaggio è un edificio di straordinaria bellezza con spazio fino a 400 persone. Aperto ogni giorno fino al tramonto sia per «meditazioni private» che per i frequentati servizi religiosi che si tengono la domenica, sia la mattina che la sera.

La Scuola ha posti per 540 scolari e 250 più piccoli all’asilo. Gli edifici sono di ottima fattura, realizzati con le tecniche e i servizi più moderni, tra i più avanzati del paese. È costata 33.400 sterline escluso il terreno. C’è un Orologio sulla Torre della Scuola che scandisce ogni quarto d’ora e un Carillon di 32 campanelle. Quattro volte al giorno il meccanismo suona canzoni nazionali e può anche essere comandato da una tastiera. Viene descritto dagli esperti «indubbiamente uno dei migliori del Paese». Casa Riunioni e Scuola sono doni personali del Signor e della Signora Cadbury, che hanno molto contribuito anche alla Ruskin Hall. In totale oggi ci sono 865 case nel Villaggio. Oltre la proprietà amministrata dal Trust ma direttamente adiacenti altre 38 case dello «Alms House Trust» e 22 dei Fratelli Cadbury, tutte comprese dentro la denominazione di Bournville. Complessivamente quindi 925 case, e una popolazione di 4.390 persone. Il Villaggio è ancora relativamente giovane, ma possiamo già farcene un’idea.

La domanda di alloggi è forte, gli inquilini se ne vanno molto raramente salvo quando abbandonano la zona. I nuovi alloggi in pratica sono assegnati molto prima di essere completati. Come già accennato,la maggioranza delle famiglie non è di dipendenti delle Fabbriche Cadbury. Di seguito la composizione così come rilevata dalle statistiche private di qualche anno fa:

Percentuali di famiglie che lavorano a

Bournville

41,20%

King’s Norton

(Villaggi industriali nel raggio di 2km da Bournville)

4,70%

Selly Oak

13,90%

Birmingham

40,20%

100,00%

La medesima rilevazione ci dice qualcosa in più sul tipo di lavoro: —

Analisi dell’occupazione

Impiegati all’interno delle fabbriche 50,70%
Amministrativi e Viaggiatori 13,30%
Meccanici, Falegnami, Muratori, e altre professioni non più precisamente classificabili 36,00%
100,00%

Gli orti e i giardini sono molto apprezzati e coltivati con gran profitto. Ne dà ampia evidenza la Mostra Annuale di Floricoltura del Villaggio. Sono state rilevate in quattro serie alcune caratteristiche dei prodotti dei 25 orti. Che mostrano come la resa media abbia un valore di circa due sterline la settimana su tutto l’arco dell’anno ovvero complessivamente oltre 128 sterline per l’ettaro totale coperto dai 25 orti. Quindi oltre a un modo salubre di passare il tempo libero per chi li coltiva, quegli orti offrono anche una dieta di frutta e verdura salutari alle famiglie, contribuendo efficacemente alla loro economia e al bilancio domestico. Una nota interessante sugli orti ci viene anche da un articolo sulla Economic Review pur con dati che si discostano lievemente dai precedenti: «Sono coltivati 17,6 ettari di superficie con una resa calcolata di quasi 150 sterline l’anno per ettaro. Secondo i metodi ordinari di coltivazione usati precedentemente la resa era di circa 12 sterline l’anno l’ettaro. Vale a dire che oggi quella superficie produce sei volte il valore che produceva precedentemente, oltre a ospitare in condizioni abitative ideali una popolazione di quasi duemila persone». Se seguiamo lo spunto dell’Autore non si può in qualche modo arrivare a sostenere che questi orti forniscano un esempio di come l’intera Inghilterra potrebbe avvicinarsi di più ad una maggiore autosufficienza dalle importazioni alimentari da altri paesi?

Una delle caratteristiche più interessanti di Bournville è il suo Consiglio di Villaggio. I cui membri prestano servizio volontariamente e sono eletti dalle famiglie in votazioni periodiche. Un certo numero di consiglieri ruota annualmente per dimissione volontaria, e i cicli annuali o eventualmente intermedi offrono un considerevole interesse. Il Consiglio ha svolto un valido lavoro, specie nella promozione dell’interesse per gli orti. Ha organizzato l’acquisto cooperativo di piante, cespugli, bulbi in grandi quantità; attrezzi da giardinaggio come tosaerba, rullo, cesoie ceduti in uso a richiesta; si è costituita una biblioteca di manuali di coltivazione e una Associazione per il Giardinaggio che organizza visite e attività. Il Consiglio gestisce l’annuale Mostra di Floricoltura del Villaggio con notevole successo, la fiera della Rosa, del Crisantemo e un evento annuale dedicato ai più piccoli.

Questa Festa è molto importante per il Villaggio, richiede molto lavoro delle varie commissioni e sottocommissioni responsabili. Inutile dire che i più interessati sono i bambini, i quali partecipano con notevole interesse, per esempio alla Danza dell’Albero della Cuccagna o alle rappresentazioni teatrali pastorali in cui tanto si identificano. Il Consiglio poi nomina due Delegati Scolastici, due membri del Comitato Ruskin Hall, e gestisce Campi Gioco e Parco. Di interesse anche alcune statistiche del Villaggio. Che a titolo comparativo presentiamo insieme a quelle dello scorso anno del Distretto Urbano di appartenenza di Bournville, oltre a quelle di Inghilterra e Galles.

Tasso di mortalità per 1.000 Media sui cinque anni fino al 1910
Bournville, 5,7 Distretto Urbano, 10,5 Inghilterra e Galles, 14,6
Mortalità Infantile per 1.000 Media sui cinque anni fino al 1910
Bournville, 62,4 Distretto Urbano, 87,6 Inghilterra e Galles, 117,4

Nel corso dell’ultimo anno sono state fatte altre due interessanti rilevazioni per capire come i bambini di età scolare a Bournville si possano comparare agli altri nelle condizioni che definiamo abitualmente di slum. Scegliendo a titolo di esempio la zona di Floodgate Street, una delle più povere e insalubri di Birmingham. Ecco i dati:

Peso ragazzi (kg)

Altezza ragazzi (cm)

6 anni

8 anni

10 anni

12 anni

6 anni

8 anni

10 anni

12 anni

Bournville

20

24

28

32,5

112

123

132

139

Floodgate Street

17,5

21,5

25,5

28,5

106

108

126

133

Peso ragazze (kg)

Altezza ragazze (cm)

6 anni

8 anni

10 anni

12 anni

6 anni

8 anni

10 anni

12 anni

Bournville

20

23

28

34

112

123

132

142

Floodgate Street

18

20,5

24,5

30

106

114

122

135

Nella propria relazione per l’anno 1900 the L’Ufficiale Sanitario così riferisce a proposito di Bournville:

«Nei miei precedenti resoconti menzionavo gli edifici modello del complesso pensato da George Cadbury. Non posso non parlare ancora dell’ammirazione che mi suscita il sistema adottato. Obiettivo di quel genere di alloggi è di fornire in abbondanza luce e aria, con ampio spazio tra un edificio e l’altro, sufficiente ad assicurare un “polmone” agli abitanti delle case. Le abitazioni sono realizzate secondo principi moderni, senza risparmi per quanto riguarda l’evitare umidità e situazioni malsane. Inoltre gli spazi aperti sono concepiti in modo tale da evitare il rischio di eccessiva densità di popolazione sull’area edificata. Non si può dire che bene di questi alloggi, posso soltanto sperare che si riesca ad arrivare via via a questi criteri per tutti».

Nel Rapporto pubblicato nel 1906 dallo Housing Committee della città di Birmingham c’è una ulteriore interessante menzione di Bournville. Dove parlando di un progetto di Bournville il Comitato riferisce:

«Ciò conferma che l’idea di organizzare adeguatamente uno sviluppo periferico non è solo questione di buon senso, ma che la si può realizzare in pratica anche a poca distanza da Birmingham […] Le forme ci spiegano come dovrebbe essere un suburbio salubre».

È naturalmente difficile dire cose simili sui risultati morali e sociali. Ma che ne esistano non c’è alcun dubbio. L’ambiente rurale, lo stretto contatto con le manifestazioni della natura, l’aspetto gradevole delle case, l’assenza di monotonia che di solito invece caratterizza le interminabili schiere di abitazioni delle nostre città, la libertà dalle tentazioni del vizio, tutto contribuisce, e anche se pare impossibile organizzare ciò in dati e tabelle, è un progresso concreto tangibile e duraturo. Passando agli aspetti economici, appare chiaro che i vantaggi del programma si debbano evidenziare così come anticipato del Fondatore: se il Villaggio vuole diventare un modello di riforma della casa, tutto si deve sviluppare secondo solidi principi anche commerciali. Se ne deve dimostrare l’efficienza finanziaria che va oltre l’atto della filantropia. Aspetto perfettamente colto dal Consiglio del Trust; e nonostante i costi aggiuntivi dell’aver scelto case singole e piccoli raggruppamenti invece dell’organizzazione a schiera, nonostante il carico ulteriore dei terreni destinati a orti e giardini per ciascuna abitazione, nonostante tutto questo si sommi a rendere difficile una resa remunerativa delle nuove case costruite, è comunque possibile fissare quote di affitto tali da garantire una resa netta del 4% sul costo dei terreni e di costruzione, al netto da tutte le spese.

Per quanto riguarda la Questione delle Abitazioni si può affermare che Bournville dimostri quanto esista una fortissima domanda di case con giardino in ambiente rurale, nonostante l’assenza di particolare interesse e attrazione della vita di città, e il fatto che abitare in quel tipo di casa possa comportare uno spostamento di diversi chilometri per andare a lavorare la mattina, e un altro per tornare la sera. Come con a disposizione un giardino le persone lo coltivino, accrescendo così salute e ricchezza del Villaggio. Salute collettiva molto al di sopra della media. Una popolazione che sviluppa interessi e azioni comuni di grande valore. Con una saggia organizzazione dello spazio considerata l’aspetto più importante. Un’organizzazione spaziale che rende possibile invertire la migrazione di popolazione verso la città. E dentro un programma finanziariamente sostenibile.

Oggi è in corso di sviluppo una nuova trasformazione nella proprietà di Bournville. Per un non breve periodo il consiglio del Trust si è interessato del modello associativo di Co-partnership Tenant Society, che sta operando molto bene a Ealing, Seven Oaks, Garden City, e altrove, e dopo una valutazione ha accettato di destinare otto ettari di terreno (anche di più se necessario) per un intervento di tale Società a Bournville. Nel formulare le proprie politiche di gestione il consiglio del Trust tenta di adottare strategie in grado di essere seguite anche dalle municipalità per le trasformazioni del suburbio. In termini che riassumiamo di seguito: Concessione in diritto per 99 anni, con opzione di rinnovo alla scadenza per altri 99 anni a tariffe riviste, così che gli edifici non diventino mai proprietà di chi è proprietario del terreno. La concessione riguarda al minimo gruppi di isolati e comunque superfici non inferiori a mezzo ettaro. Viene concesso gratuitamente un ettaro a spazi aperti ogni dieci edificabili dalla Società beneficiaria. Le vie saranno ampie e alberate. La densità edilizia non deve superare i 28 alloggi ettaro. Tutti i progetti dovranno essere approvati dal Trust. […]

La Bournville Tenants’ Society ha compiuto ottimi progressi; la quasi totalità della superficie assegnata è oggi edificata e la Società fornisce un valido esempio di quel che si può realizzare in materia di abitazioni attraverso la cooperazione. Riconoscendo la vitale importanza nazionale di una corretta Urbanistica, e considerandone la promozione una componente essenziale dell’opera del Trust, i consiglieri hanno deliberato un finanziamento per l’Università di Birmingham per una cattedra dedicata a questa materia. Il ruolo di Lettore è stato accettato da Raymond Unwin di Hampstead e le lezioni sono già iniziate con successo. Altro elemento di interesse da menzionare è che grazie al liberale impulso di Mr. Cadbury il Village Trust è diventato azionista tra i principali della Prima Città Giardino, oltre a possedere quote significative del Sobborgo Giardino di Hampstead. Il Fondatore di Bournville descrive il proprio progetto come «un piccolo contributo alla soluzione di un grande problema». Di certo un contributo che ha sollevato diffuso interesse, e il cui valore non sta solo nei vantaggi diretti di chi ha potuto avere così una abitazione sana in un ambiente rurale, ma molto più nell’esempio che fornisce di quanto sia possibile realizzare in questo campo. Un esempio che se imitato in modo diffuso avvicinerebbe notevolmente la soluzione del problema della casa. […]

The Bournville Village Trust, Ben Johnson & Co., Ltd., Printers, York and London. Traduzione di Fabrizio Bottini
Alcune immagini inserite sono da: W. Alexander Harvey, The model village and its cottages: Bournville, Batsford, London 1906
Qualche considerazione in più: L’Utopia deve per forza essere Antiurbana? Today 19 dicembre 2022

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