«Indesiderabili» nella metropoli (1980)

Se uno spazio di qualità è qualcosa di tanto bello e auspicabile, c’è da chiedersi perché non ce ne siano molti di più. Il singolo motivo principale sta nel problema degli «indesiderabili». I quali in sé non sono proprio un gran problema, mentre invece lo è tutta la serie di azioni che si fa contro…

Spazio pubblico: alcune considerazioni

Private faces in public places Are wiser and nicer Than public faces in private places (W.H. Auden, 1932) Fools’ names, like fools’ faces, are often seen in public places (tradizionale proverbio inglese) Si potrebbe citare in apertura l’ennesima polemica internazionale tra favorevoli e contrari ad una delle tante leggi per contenere i flussi migratori. Si…

L’insostenibile pesantezza dell’e-commerce

Si pensa che commercio digitale e nuove tecnologie in genere possano alleggerire il ruolo spaziale dei conglomerati immobiliari legati alla grande distribuzione: in realtà pare avvenire l’esatto contrario, e si aprono scenari al tempo stesso inquietanti e stimolanti. Fin dai tempi in cui ancora dominava quasi assoluta la fantascienza hard core – alla Isaac Asimov…

Milano: Piazza Aulenti o Qatar Shopping Mall?

Sui giornali dell’Italia settentrionale ogni tanto compare un servizio sul cosiddetto Bosco della Droga, ovvero quello che è il più grande mercato di eroina e cocaina low cost a cielo aperto della pianura padana e non solo, a Milano in via Sant’Arialdo. Salvo qualche peraltro interessantissima descrizione di contesto e ambiente, tutti gli articoli si…

Facciamola finita (la città)

Lo spazio pubblico nella sua forma più prosaica, ovvero quello che ci ritroviamo sotto i piedi, finisce talvolta abbastanza emarginato dal dibattito sul tema, salvo nelle forme metaforiche via via scelte dalle prospettive specialistiche e/o di approfondimento che ne analizzano i vari sensi occulti. Tanto occulti e profondi, appunto, da perdere di vista loro malgrado…

Centri commerciali: l’esatto contrario di spazio pubblico

I sostenitori del tanto peggio tanto meglio di solito se la passano benissimo. Dagli amministratori locali pronti, magari usando addirittura la scusa del cambiamento climatico, a rispolverare uno sbrigativo autoritarismo solo per la nostra sacra sicurezza, impedendoci di uscire di casa anche a piedi; o ai soliti tontacchioni cantori del bel tempo andato che, ogniqualvolta…

Acqua: frizzante, farinosa, o impastata al cemento

C’è Frank Lloyd Wright, avvolto in un mantello scuro, che scruta pensoso un orizzonte molto più ravvicinato di quello del suo deserto dell’Arizona: un basso tavolo al centro del quale campeggia inconfondibile la bottiglia dell’acqua San Pellegrino. La foto compare su un vecchio numero del mensile Urbanistica, negli articoli dedicati alla visita in Italia del…

Megastrutture terziario-commerciali (1988)

Premessa del traduttore In un estratto dal poco noto City: rediscovering the center, tutte le assurdità e i danni che certi modelli di insediamento suburbano inducono quando vengono riprodotti nell’ambiente ricco e denso della città, e addirittura accolti come la manna da amministrazioni ingenue, diciamo così. Quello che segue è solo un brevissimo capitolo, una manciata…

Spazio pubblico, verde pubblico, e balle dei liberisti

In principio era la città macchina moderna, che mirava (ufficialmente almeno) a un certo equilibrio fra interessi particolari e bisogni generali, però lo faceva a partire da presupposti quantomeno stravaganti: tutto è mercato, tutto si compra e vende, salvo questo qui, quello lì, le eccezioni che confermano la regola insomma. Dove sta l’equilibrio? Da nessuna…

L’erba del vicino ricco

In principio era il verde, solo quello e pure troppo. Nel senso che la nascita della nostra civiltà umana coincide più o meno col grande successo del nostro allontanarci dalla natura, o quantomeno dal contatto diretto troppo stretto con alcuni suoi aspetti. Infatti l’insediamento stabile consiste, già nella sua forma minimale, in una obliterazione della…