Ci vuole il Settimo Cavalleggeri, contro i nimby?

Non si pretende certo che chi ha una prospettiva limitata di osservazione su un certo fenomeno o problema, debba improvvisamente e forzosamente cambiarla. E per un motivo facilmente intuibile, ovvero che tutti, nessuno escluso, hanno in un modo o nell’altro questa «prospettiva limitata»: vuoi dall’esperienza personale, vuoi dalla formazione culturale, vuoi dal ruolo occupato oggi…

Piani maestri per i maestri della politica (1948)

A che punto sono gli architetti e i pianificatori d’oggi? O meglio, qual’è la posizione dell’urbanista rispetto agli altri pianificatori; quale il rapporto con la pianificazione totale, inseparabile in tutti i suoi momenti dall’azione di governo? Quella che in mancanza di un termine più preciso chiamerei pianificazione di governo, il cui senso voglio chiarire man…

A.C.M.E. Autostrada Cremona Mantova Express

(questo testo è stato scritto e pubblicato nel 2004 – si riprende identico perché i promotori paiono inchiodati anche molto più indietro nel tempo) Più o meno cent’anni fa, l’apprendista falegname Mario Bottini usciva tutte le mattine dalla sua casa di Cappella Picenardi, e dopo aver attraversato i campi in direzione sud incrociava la ferrovia,…

Contrordine compagni: la città giardino già ce l’abbiamo

A volte gli elenchi possono apparire banali e noiosi, e a volte lo sono pure, se proposti con la medesima pedante prevedibilità di una tabella recitata come un rosario, nello stile di quegli «studiosi» rigurgitanti statistiche senza averle ben metabolizzate, e che infatti non aprono il campo ad alcuna conclusione conseguente. Però, gli elenchi hanno…

Le funzioni miste fasulle della gentrification

Chi lo negherebbe mai, che la città è per antonomasia il luogo dell’intreccio e della complessità? Infatti in genere si parla di anticittà quando appaiono chiari sintomi di semplificazione: dalla ripetitività architettonica, alla segregazione funzionale, a quella sociale e via dicendo. Il luogo urbano per eccellenza di solito è quello storico, o comunque fortemente sedimentato…

Spazi e flussi nella città porosa

Se proprio dobbiamo cercare una differenza davvero sostanziale, fra la città tradizionale e quella rivoluzionata dall’industria, sta certamente nell’uso della tecnologia per ribaltare i rapporti fra spazio pubblico e privato. E per un motivo abbastanza semplice: nella città vecchia non si poteva fare altrimenti, a rischio di crepare, e tutto veniva su in modo diciamo…

Il cervello risciacquato dalla mobilità automobilistica

Le innovazioni scompigliano la vita, e ci sono parecchi modi di reagire a questo scompiglio. C’è chi si adatta e chi ignora il cambiamento, chiudendosi in un proprio bozzolo di indifferenza o sdegno, salvo poi magari subirlo obliquamente, o a sua volta trovare modi di adattamento personalizzati. Alla città moderna, ai suoi ritmi meccanici e…

Così la «Milano Underground» (1992)

«Il mondo dei fabbisogni e quello delle tecnologie non hanno fatto gli stessi passi avanti: la casa si è evoluta, la città no». Giuseppe Villoresi – ingegnere e urbanista, esperto di sottosuolo, promotore e presidente del Cocis (Comitato città sotterranea), associazione che da sei anni lavora su questo tema – si affaccia alla finestra che…

Le domande dell’innovazione urbana

Pare il trionfo dei progettini, di questi tempi: progettini che al massimo sognano di diventare progettoni, senza nulla perdere del loro retrogusto di chiuso e contingente. In pratica, la domanda di autorappresentanza senza mediazioni dei cittadini, così come si manifesta ai vari livelli di governo della cosa pubblica, è sbarcata anche sul piano delle decisioni…

Città che consumano (e risparmiano) energia

In quanto luogo per antonomasia della concentrazione di tutto quanto di prettamente umano esiste, la città concentra anche consumo di energia, drenandone da un bacino sempre più vasto man mano si perfezionavano i mezzi di trasporto, e crescevano le attività (diverse dalla pura abitazione e servizi) in grado di consumarla. L’immagine più semplice che esemplifica…