Ruth Glass: Una definizione socio-territoriale delle zone e dei quartieri vicinato (1946)

Middlesbrough Middlesbrough è una sorta di cittadina tipo: nata e cresciuta nel secolo scorso. Da cui trae ogni pregio e ogni difetto. Nota principalmente per l’industria del ferro e dell’acciaio, la crescita tumultuosa, il sistema a pianta geometrica e in generale la bruttezza dell’insieme. Invece di svilupparsi attorno a un castello o ad una cattedrale,…

Un Centro Commerciale di Vicinato (1943)

Visto che per l’affitto una famiglia spende un quinto del reddito mentre per alimentazione vestiario e altre questioni domestiche se ne va una metà di quel reddito, si capisce quanto sia importante nella progettazione dei quartieri l’aspetto commerciale. I servizi offerti devono essere di qualità varietà e immagine e convenienza adeguata. Tutti saranno efficienti nel…

Il «complotto antiliberale» della Città dei Quindici Minuti

L’idea che chiunque possa fruire di qualche servizio essenziale in un raggio di un quarto d’ora a piedi da casa non dovrebbe essere oggetto di alcuna discussione. Si tratta di un concetto urbano basato sul principio essenziale di accessibilità. Ma qualche teorico dei complotti alleato agli opinionisti di destra sta sfruttando l’idea per disinformare sui…

Il Consorzio Intercomunale Milanese per l’Edilizia Popolare, CIMEP (1969) Parte seconda

Due fenomeni hanno contraddistinto e condizionato lo sviluppo dell’Hinterland milanese: il massiccio flusso immigratorio; il disordinato sviluppo edilizio a «macchia d’olio». Prendiamo ad esempio la popolazione residente nei comuni aderenti al PIM (Piano Intercomunale Milanese): nel 1951 essa rappresentava il 74,3 per cento della popolazione dell’intera provincia, con 1.862.000 unità; nel 1961 saliva al 77,8…

Il Consorzio Intercomunale Milanese per l’Edilizia Popolare, CIMEP (1969) Parte prima

Tutte le grandi metropoli sono affette da una grave malattia: la speculazione edilizia. È un male che affonda le sue radici nella continua e crescente domanda di di alloggi e produce un indiscriminato, caotico sviluppo edilizio, che poi viene nuovamente pagato, in termini di costi sociali, dall’intera collettività. In questi ultimi tempi, il legislatore è…

Città dei Quindici Minuti: modello urbanistico o complotto liberticida?

Possiamo definire la Città del 15 Minuti sia una conquista dell’urbanistica che una reazione totalitaria da incubo, dipende dai punti di vista. Il concetto, che si deve a un professore della Sorbona, propone quartieri autosufficienti dove si abita si lavora si consumano beni e servizi, tutto entro un raggio di spostamento di un quarto d’ora…

Il «Piano degli Ottagoni» di Ildefonso Cerdà per Barcelona

Quando sentiamo di nuovi progetti sostenibili per la città catalana di Barcelona spesso ci domandiamo perché non si potrebbe sperimentarli tali e quali anche in qualcuna delle nostre grandi o medie città italiane. Cosa certamente possibile oltre che naturalmente auspicabile, ma sempre tenendo conto della singolarità dell’impianto urbano di Barcelona, dove gran parte della città…

Aldo Putelli: un progetto coerente per la città italiana (1992)

Tecnica, democrazia, coerenza Esistono, nella pubblicistica italiana sulle città, molti indizi di un percorso coerente , che oltre le discontinuità dovute a contingenze interne ed esterne alla disciplina urbanistica, ha determinato negli anni della sua prima legittimazione una evoluzione lineare, tanto quanto complessi e contraddittori erano i fenomeni con cui di volta in volta si…

Il «Quartiere dei Venti Minuti» secondo la Town and Country Planning Association

L’idea base di Quartiere dei Venti Minuti affonda le radici nel modello insediativo della Città Giardino delineato a fine XIX secolo da Ebenezer Howard. Con un approccio radicale olistico all’urbanistica per creare spazi di vita salubre, ricca di relazioni sociali, dove la ricchezza prodotta dall’incremento di valore dei terreni fosse mantenuta dentro la collettività a…