Economie della notte metropolitana

Politiche propositive per un rinnovamento

Creazione di posti di lavoro

cattolica_night2

Foto di F. Bottini

La Association of Licensed Retailers stima che il “settore dell’ospitalità” occupa oltre mezzo milione di persone e contribuisce per il tre il 3% al prodotto nazionale lordo1. La Town Centres Ltd calcola che un ristorante con licenza (con una superficie di 93-560m2) di solito impieghi sino a cinque persone a tempo pieno e sino a 25 part-time. Un night club (con una superficie di 1.860-2.800m2) occupa da 50 a 90 persone di cui metà a tempo pieno e metà a tempo parziale2. L’espansione delle economie della notte nel centro di Manchester ha creato, si valuta, 12.000 posti di lavoro nei bar, come camerieri, servizi, sicurezza3. La Greater London Authority stima che ci siano 58.400 occupati nei bar di Londra, a costituire oltre il 1,5% dei posti di lavoro della città. C’è stato un incremento del 37% nell’occupazione dei bar di Londra fra il 1995 e il 2001, ovvero di 16.000 nuovi posti. Questo aumento è di gran lunga superiore a quello generale per la città, del 16% nello stesso periodo4.

Ci sono molti motivi per cui le autorità locali desiderano un’espansione delle economie della notte o, se già sono cresciute, a sostenerle. Il West Berkshire Council, ad esempio, sta sviluppando un piano denominato Vision 2025 ad aumentare la vitalità e affidabilità dell’area di Newbury, in stretto rapporto col Newbury Town Centre Management Scheme. Nel South Lakeland si è instaurata una collaborazione a Kendal, per sviluppare una strategia di sviluppo e valorizzazione delle economie della notte legate al turismo e alle altre attività economiche dell’area, vedendo in ciò una potenzialità di e per l’ambiente locale.

Nuovi insediamenti

A Norwich si è urbanizzata una nuova zona lungo il fiume, su progetto generale di Sir Terry Farrell. Quest’area, Riverside, è concepita a funzioni miste, comprese strutture per il tempo libero come un impianto da bowling, un cinema multisala, vari tipi di ristoranti, bar, clubs. Sono attività che attirano persone nei vari momenti della giornata, sino a tarda sera. Il City Planning Department è orgoglioso di aver rigenerato la zona, così che “c’è un’atmosfera attiva per tutta la giornata”5. Il quartiere ospita due grossi nightclubs, che insieme hanno spazio per una clientela di 2.680 persone6. La Prince of Wales Road collega Riverside al centro della città. Il quartiere sembra aver raggiunto un ottimo equilibrio fra usi residenziali e per il tempo libero, equilibrio che è stato ottenuto con un uso attento dell’azzonamento funzionale. Esistono punti di maggiore conflitto nella zona della Prince of Wales Road7, dove convivono una popolazione residente stabile e una serie di ristoranti fast food e take-away. La maggior parte degli incidenti stradali sulla Prince of Wales Road accadono a causa dei pedoni che attraversano il traffico, a tarda sera o nelle prime ore del mattino. Il consiglio municipale ha risposto a questa “concentrazione” di incidenti con un piano per migliorare l’ambiente stradale e i flussi di traffico. Una serie di attraversamenti pedonali semaforizzati dovrebbe ridurre la velocità a circa 25 kmh.8

Promuovere la diversificazione e le particolarità locali

Leeds

A Leeds, la gestione del centro città tenta di attirare un pubblico diverso verso la zona in determinati giorni, organizzando eventi nel nuovo spazio pubblico della Millennium Square. Questi eventi comprendono cose come una pista di pattinaggio su ghiaccio all’aperto, concerti, mercati di prodotti particolari, una sfilata di moda, teatro di strada. La Town Centre Manager, Pauline de Silva, racconta:
“A questi eventi ci sono state sfilate, bambini in centro alle dieci di sera o anche alle undici, e senza nessun problema”9.
Questo non ha cambiato la stragrande prevalenza dei giovani da mezzogiorno all’una di notte, ma in sé è stato un elemento positivo.

Temple Bar, Dublino

Al quartiere Temple Bar di Dublino, nel 1991 è stato tentato uno schema generale per “costruire” la diversificazione imponendo uno stretto regime di controllo edilizio, applicato attraverso alcune condizioni imposte agli affittuari, e incentivate da un programma di riduzione fiscale concordato con la Temple Bar Properties Ltd. Questo assicurava che gli usi dello spazio si mescolassero in senso verticale negli edifici, e che potessero svilupparsi piccoli esercizi specializzati, caffè e ristoranti. Questa diversificazione è stata indebolita scaduto il contratto quinquennale con la proprietà. I gestori delle attività facevano richiesta all’autorità competente, la Dublin Corporation, per ampliare gli esercizi. La Temple Bar Properties si opponeva a queste trasformazioni rispetto al concetto originale per il quartiere, ma queste obiezioni furono respinte perché considerate troppo pessimiste. Iniziarono a sorgere “Super-Pubs”, grandi locali con licenza di apertura sino a tardi, che possono contenere sino a 1.500 clienti, e a dominare il quartiere, insieme ad alberghi con grossi bar che erano, in realtà, dei night-club. Quando l’autorità si rese conto che si stava distruggendo il carattere della zona, furono inserite in una variante del Dublin City Development Plan (1999) particolari indicazioni per il Temple Bar, restrittive verso le nuove autorizzazioni per locale pubblico, ristorante, night club, o ampliamento di quelli esistenti. Ciò, insieme ad una politica nazionale di contenimento delle attività commerciali extraurbane, sta ora aiutando a prevenire la distruzione della particolarità di Temple Bar10.

Norwich di Notte

Il consiglio municipale di Norwich ha concepito uno strumento di marketing, un opuscolo intitolato Norwich at Night, che informa sulle attività serali della città. Si è dimostrato molto gradito al pubblico e agli inserzionisti, ed è giunto alla seconda edizione11.

Il bisogno di diversificare

L’Inchiesta della Camera dei Comuni raccomanda che le amministrazioni locali sviluppino piani di azione a incoraggiare attività serali che non abbiano al centro il consumo di alcolici. L’apertura prolungata di negozi, musei e gallerie, l’individuazione di eventi con un richiamo più ampio, verso persone di tutte le età12. Il consiglio di Newcastle City sta esaminando la possibilità di tener aperti musei e biblioteche dopo le 5 pomeridiane. Questa concreta diversificazione funzionale è una componente chiave di qualunque strategia di rilancio urbano.

Una nuova immagine per i quartieri

Rapide trasformazioni

Ci sono molti esempi positivi di nuovi quartieri o micro-distretti che ricostruiscono la propria immagine di città, con l’economia della notte ad offrire l’ambiente e stimolo iniziali. In molti casi, si verificano problemi in tempi successivi, e l’immagine dell’area cambia. Lo “scenario” di moda si sposta altrove e la zona viene segnata da violenza o altre difficoltà. La velocità con cui ciò accade è tale che sembra rischioso anche proporre esempi davvero positivi, dato che in un periodo di mesi la percezione della zona può cambiare. Le aree in cui è stata documentata una transizione sono: Temple Bar a Dublino13, il Gay Village di Manchester14, Wind Street a Swansea15 e l’insediamento MareMagnum a Barcellona16.

Quartiere Settentrionale – Manchester

Il Northern Quarter di Manchester è stato rigenerato come quartiere creativo. Nel 2001 aveva con successo imposto un’identità propria con gran numero di bar, pubs e circoli. Ha una propria emittente radio e il comune sostiene un festival annuale di strada, dove vari gruppi musicali di qualità si esibiscono nelle vie chiuse al traffico. La gestione del quartiere si affida ad una associazione volontaria, i cui membri fanno parte della comunità locale di residenti e operatori commerciali.17 Comunque, Hobbs (et al) commenta che il Northern Quarter può essere accomunato ad altre zone simili di altre città come “énclave a marchio specializzato”, e rappresenta un segmento e una nicchia, anziché una “forma più radicale di differenziazione funzionale”18.

Il Triangolo di Shoreditch

Al momento, sembra che il cosiddetto “Shoreditch Triangle” a Londra stia mantenendo la propria immagine di luogo alla moda per l’economia della notte, senza che si riportino eccessi di disordine o criminalità. Possiede molti degli ingredienti: una solida comunità di artisti, una base industriale in declino, alcune attrazioni culturali base (la galleria Cube, Hoxton Square), un tessuto urbano molto articolato, la vicinanza alla City, una buona visibilità sui media e il sostegno di agenzie attive nella rigenerazione. Sarà interessante verificare se questo quartiere tanto alla moda soffrirà dei mali che hanno afflitto zone simili re-branded, o se riuscirà a mantenere un’economia notturna diversificata che incorpori piccole attività e produzioni culturali avanzate.

Introdurre una “Cultura del Caffè”

Copenhagen è una città del nord con un clima più freddo di quello delle città settentrionali britanniche. Eppure negli ultimi quarant’anni il centro si è gradualmente trasformato in uno spazio della cultura dal caffè all’aperto, tipico di una città meridionale, mediterranea. L’esperimento è iniziato nel 1962, quando StrØget, la via principale, fu pedonalizzata per tutto lo sviluppo di 1,1 km. La cosa sollevò proteste, perché i cittadini erano “danesi, non italiani”. La pedonalizzazione fu gradualmente ampliata, in una rete coerente di vie, trasformando a spazio esclusivo per i pedoni una superficie stradale di 100.000 mq19.

Negli ultimi dieci anni è fortemente aumentato il numero dei caffè all’aperto di Copenhagen, come risposta alla politica di pedonalizzazione. Ora ci sono 5.000 posti a sedere disponibili sui marciapiedi. La concessione delle licenze per sedie a tavolini all’aperto, e per la progettazione e regolamentazione dello spazio pubblico in generale, è responsabilità dell’amministrazione municipale. Ogni anno, vengono concesse 2.000 licenze per tavoli e sedie e altri usi temporanei dell’ambiente pubblico, come spettacoli di strada.20
Le autorizzazioni per vendita di cibo e bevande sul marciapiede sono concesse annualmente, e ciascun esercente di bar o ristorante deve ripresentare la richiesta ogni anno. I posti a sedere all’aperto non sono consentiti nelle vie pedonalizzate, ma solo nelle piazze pubbliche. Le ore di apertura sono fissate dall’Agenzia per l’Ambiente e dalla polizia. Non è consentita musica all’aperto, e tavoli e sedie devono essere ritirati entro mezzanotte.

Tre anni fa la Kommune (il consiglio municipale) ha valutato che il numero dei posti a sedere all’aperto era aumentato in modo considerevole. Per regolamentare la crescita, è stata introdotta una tassa. Funziona a decrescere, in base alle zone. Si sostiene una consultazione fra gestori e residenti anche se non è obbligatoria. Gli operatori non possono contare ogni anno sull’assegnazione automatica dello stesso spazio. Se si verifica una particolare concentrazione di posti a sedere in qualunque zona, il settore Strade e Parchi può convocare un’assemblea coi residenti21.

Partecipazione e collaborazione dei soggetti interessati

Strategia di riduzione dei danni dell’alcol – Invito alla collaborazione

La Alcohol Harm Reduction Strategy incoraggia le amministrazioni locali a:
– collaborare con le imprese a costruire progetti comuni, sostenendo la partecipazione come parte del processo di concessione della licenza;
– verificare che tutti i servizi offerti direttamente in connessione con le economie della notte (autorizzazioni, regolamenti commerciali, politiche dei trasporti, pulizia stradale, igiene ambientale) siano coordinati a rapportarsi con questo contesto;
– coordinare le strategie di gestione delle economie della notte nella propria area con le altre politiche locali22.
La Raccomandazione n. 26 della Strategy impegna anche l’Ufficio di Vicepresidenza del Consiglio ad offrire orientamenti per le amministrazioni locali di Inghilterra sulle gestione delle economie della notte.

Iniziative in corso

Alcune amministrazioni locali stanno già agendo in questo modo. Brighton e Hove City hanno attivato un Licensing Strategy Group che comprende funzionari degli uffici municipali competenti per Turismo, Urbanistica, Igiene Ambientale, Politiche Giovanili e per il Tempo Libero, e rappresentanti degli operatori locali e della polizia. A Cherwell è stato istituito un Safer Socialising Initiative Working Group a cui partecipano rappresentanti dei gestori, di distretto, di consiglio municipale, delle autorità sanitarie, della camera di commercio, delle imprese di trasporto pubblico, taxi ecc., per valutare tutti i problemi connessi o determinati dalle economie della notte. I consigli circoscrizionali di Hammersmith e Fulham hanno istituito un Night-time Economy Group con rappresentanza multipla, che ha per ora svolto un’indagine su tutti residenti della zona.
A Macclesfield la commisisone per il rilascio delle licenze ha rappresentanti dell’amministrazione locale, dell apolizia e pompieri. Nottingham, Cheltenham e Harrogate stanno mettendo a punto piani per le economie della notte.

Tenere il passo

La strategia nazionale di riduzione dei danni dell’alcol (Alcohol Harm Reduction Strategy for England, AHRSE) suggerisce che le amministrazioni locali istituiscano gruppi di lavoro composti dai soggetti interessati per collaborare nella Crime and Disorder Reduction Partnerships e, presumibilmente, insieme all’agenzia di gestione del centro città e Local Strategic Partnerships23. L’approfondita ricerca di caso di Tiesdell and Slater24 sulla gestione delle economie della notte in due diverse città inglesi ha rilevato che in una è stato attivato alcuni anni fa un gruppo di lavoro multi- agenzia a coordinare urbanistica, concessione delle licenze, gestione delle aree centrali. Ha lavorato abbastanza bene per alcuni anni, ma poi si è sciolto. Questo indica la necessità di capire meglio come possano essere sostenuti gruppi di questo tipo, e come possano interagire con altri soggetti simili. Gli associati di BAND a Burnley ritengono che il contributo finanziario dal rilascio delle licenze abbia aiutato a sostenere interesse e impegno nel gruppo multi-agenzia.

CivicWatch: Westminster

A Londra, la Metropolitan Police, il Westminster City Council, la London Transport Police, il London Fire Service, il London Ambulance Service e la Piccadilly Circus Partnership hanno istituito nell’ottobre 2003 un programma comune chiamato Civic Watch. Questo progetto, che non richiede nessun finanziamento extra, offre un quadro per un migliore coordinamento e gestione di tutti i servizi dello spazio pubblico urbano in tre aree geografiche. Fra queste, la “Zona di tensione” [Stress Area] del West End.

Elementi chiave di questa struttura, sono:
– Riunioni quotidiane fra responsabili di strade e ambiente, la polizia metropolitana, la British Transport Police, funzionari per il rilascio delle licenze e il gruppo di gestione Civic Watch;
– Appoggio alle informazioni fornite dal sistema di telesorveglianza CCTV parzilamente finanziato dalla Piccadilly Circus Partnership (vedi punto 3.6.1 [non compreso in questo estratto n.d.T.]);
– Risposta rapida dei City Guardians e Rangers nel caso di incidenti di piccola entità, uso del CCTV e risposta immediata della polizia nel caso di problemi più gravi;
– Rapida soluzione di problemi di manutenzione ambientale, come l’illuminazione insufficiente;
– Riunioni mensili di verifica tenute dal presidente di consiglio locale, dal comandante della polizia locale, dai Direttori dei servizi principali.

Questo programma ha risolto con successo molti problemi. Si sono ridotte tutte le tipologie di criminalità e disturbo diverse dalla violenza. Sono stati introdotto molti nuovi strumenti, come un “cartellino giallo” che i baristi consegnano ai clienti quasi ubriachi, informandoli che questo sarà l’ultimo bicchiere. Questa yellow card offre anche informazioni su taxi e autobus. Il progetto è destinato a proseguire, con ulteriori miglioramenti25.

La Sezione 17 del Crime and Disorder Act, 1998

Se le politiche propositive e di collaborazione esposte sinora avevano come obiettivo la promozione di un’economia della notte meglio organizzata, per quanto riguarda le Crime and Disorder Reduction Partnerships e i loro rapporti con le amministrazioni locali ci si può solo concentrare sulla riduzione delle attività criminali. Le indicazioni del Ministero dell’Interno sono che le economie della notte non devono entrare in conflitto con il dovere delle amministrazioni locali di attuare la Sezione 17 del Crime and Disorder Act, 1998.
La Sezione 17 individua alcune autorità chiave responsabili per l’offerta di un’ampia gamma di servizi alla comunità. Per svolgere queste funzioni, la sezione 17 fissa a queste autorità alcuni doveri di ragionevole prevenzione di crimini e disordini nella propria area. È finalizzata a conferire al lavoro di riduzione delle attività criminali un punto di focalizzazione per i vari servizi, e a metterlo al centro delle decisioni locali.

Raccolta dati e nuovi approcci alle strategie urbanistiche/commerciali

Zone Speciali

Per la designazione a Special Policy Area, su cui si sono sommati vari impatti, si richiede che polizia, amministrazione locale e altre parti interessate producano prove statistiche. Questo materiale deve formare un quadro degli effetti cumulativi delle attività criminali, dei disordini e dei vari elementi nocivi alla collettività entro un determinato perimetro. Deve essere integrata attraverso consultazioni con le principali parti interessate26.
Il Westminster City Council ha commissionato una ricerca27 per valutare indicatori attendibili di “impatto cumulativo”. Lo studio prende in considerazione le chiamate all’ambulanza, parcheggio, rumori, pulizia e altri elementi in aggiunta al crimine, ai disordini e ai comportamenti antisociali. Il ministero dell’interno ha commissionato uno studio che individui gli indicatori da raccogliersi da parte delle Crime and Disorder Reduction Partnerships riguardo alle economie della notte28. Si raccomanda anche che le amministrazioni locali forniscano ulteriori informazioni aggiuntive disponibili, alla propria Crime and Disorder Reduction Partnership, anche se ciò va oltre il proprio ciclo di revisione e strategie. È stato modificato anche il National Crime Survey per inserire due indicatori di crimini specificamente riferiti alle economie della notte.

Un’indagine recente sulle valutazioni e strategie prodotte dalle 367 Crime and Disorder Reduction Partnerships ha rivelato che quasi tutte le valutazioni (97%) comprendevano riferimenti a crimini e comportamenti antisociali legati all’alcol. Nonostante ciò, poche delle strategie comprendono progetti e iniziative orientati a questi aspetti dell’economia della notte. Quelle che lo fanno sono ben concepite, multi-approccio e comprensive.29. Il prossimo ciclo triennale di valutazioni su criminalità e disordini inizierà nell’aprile 2004, e per la prima volta crime sarà incluso l’abuso di stupefacenti. Le strategie saranno messe in campo a partire dall’aprile 2005. Ci si aspetta che le Crime and Disorder Reduction Partnerships concordino con gli uffici regionali governativi un solido programma basato sulle priorità concordate per le strategie del periodo 2005-2008.

Strategie che dovrebbero emergere da elementi basati sulle valutazioni del 2004.

Management Zones

Nel London Plan, il sindaco di Londra ha proposto che le circoscrizioni municipali prendano in considerazione di individuare delle “Entertainment Management Zone” all’interno dei piani regolatori per la propria circoscrizione30 31. La GLA ha finanziato un programma di raccolta di dati di base per lo sviluppo futuro di politiche orientate alle economie della notte a Camden Town. Questa raccolta di dati è stata ampia, e ha compreso indagini specializzate sui flussi pedonali e osservazioni sui comportamenti antisociali.

I dati, che incrociano le informazioni statistiche della polizia su criminalità e disordini, le informazioni sulle licenze, quelle sui passeggeri notturni degli autobus della Transport for London, le indagini sui consumatori, i dati del settore raccolta rifiuti, quelli del NACRO sull’uso di droghe e di alcol per strada, sono stati analizzati utilizzando tecniche di restituzione grafica e mappatura GIS. Sono stati fatti tentativi di rilevare i punti di vista di tutte le parti interessate, compresi i giovani. La sommatoria delle informazioni offre un’idea chiara su natura e dimensioni dei problemi in rapporto a ore del giorno e giorni della settimana. Questa informazione di base è utilizzata per produrre linee guida e strategie di miglior gestione delle economie serali e notturne di Camden Town32. Un’immagine generale dell’organizzazione e distribuzione spaziale si è rivelata utile per formulare proposte di piano integrate, e nella redazione della Draft Supplementary Planning Guidance towards Food and Drink, Entertainment and Specialist Retail Uses, sia a Camden Town che in altre parti della circoscrizione.

Linee Guida governative

La Draft Guidance to the Licensing Act raccomanda che i partecipanti agli organismi cooperativi seguano le indicazioni contenute nello Home Office Practice Development and Practice Report, Guidance for Local Partnerships on Alcohol-Related Crime and Disorder Data33. L’esperimento condotto dalla circoscrizione di Camden e dal Westminster City Council ha compreso un gruppo più ampio di dati, connessi ad altri aspetti delle economie della notte.

Gestione degli spazi

Raccomandazioni a livello nazionale

L’Allegato “J” delle linee guida pubblicate con la Sezione n. 182 del Licensing Act 2003 fissa una serie di requisiti per “Circoli Sicuri” [Safer Clubbing, n.d.T.] rivolta ai proprietari, gestori, e promotori di eventi. In termini di gestione ambientale i provvedimenti chiave sono le raccomandazioni di sviluppare rapporti di lavoro costruttivi con i funzionari preposti alle licenze e la polizia annonaria, la condivisione delle informazioni sull’uso e spaccio di droghe con la polizia e altri soggetti locali, assicurando che tutto il personale della sicurezza sia adeguatamente accreditato, e siano offerti servizi di trasporto sicuro a casa per i frequentatori.
È anche raccomandata una buona disponibilità e accessibilità di scorte di acqua fredda. Anche il provvedere a che tutto il personale sia adeguatamente formato, e comprenda persone addestrate a prestare primo aiuto, contribuisce ad aumentare la sicurezza dei frequentatori di circoli.
La Alcohol Harm Reduction Strategy consiglia un codice di pratiche simile per gli spazi. Varie ricerche condotte hanno evidenziato che il tipo di strutture più a rischio per gli incidenti legati alla violenza sono quelle sovraffollate e mal ventilate, hanno vie d’accesso inadeguate, e una gestione troppo permissiva34. Le norme affrontano questi problemi e altri, e comprendono le seguenti raccomandazioni di importanza specifica per la gestione dell’ambiente:

  • chiari ed evidenti inviti ad un “designated driver scheme” (dove le persone vengono incoraggiate a indicare un guidatore che per quella serata si asterrà dal bere);
    un interesse a che tutto il personale abbia un livello minimo di formazione per affrontare l’abuso di alcol: nonostante di fatto esistano queste competenze, esse richiedono un certo tempo per prendere piede, a causa del veloce turnover del personale. Le varie attività potrebbero ad esempio associarsi per acquisire formatori.[…];
  • aderire all’esistente codice della British Beer and Pubs Association riguardo alle promozioni irresponsabili, con l’impegno ad evitare l’offerta di bevande a prezzi esageratamente bassi, o a incoraggiare alti livelli di consumo irresponsabile (per esempio: “tutto quello che riuscite a bere per sole dieci sterline!”);
  • un impegno ad offrire bevande analcoliche a prezzi ragionevolmente bassi in tutti i bar. Si è già iniziato qualcosa in questo senso, con la richiesta del Department for Trade and Industry di mettere in evidenza tutti i prezzi delle bevande analcoliche;
  • progettare gli spazi in modo tale da ridurre al minimo i rischi di danni e disordini, utilizzando ad esempio il piano “Safer by Design”;
  • utilizzare forme più sicure di bicchieri. Dato che non esiste un chiaro consenso su questo punto, chiediamo che si istituisca un gruppo di lavoro formato da rappresentanti dei produttori, della polizia e dei medici per stendere raccomandazioni in forma definitiva verso uno standard industriale; [..]

Tutti coloro che vendono alcolici, con qualunque tipo di licenza, dovrebbero essere incoraggiati ad aderire a questo codice di comportamento, ed essere adeguatamente riconosciuti35.

Raccomandazioni a livello locale

La Strategy suggerisce che questo codice debba essere sviluppato in sede locale, secondo la collaborazione fra soggetti interessati così come esposta sopra e/o nella Crime and Disorder Reduction Strategic Partnerships. Anche la Greater London Authority ha proposto un simile codice di comportamento per Londra36. La Alcohol Harm Reduction Strategy for England / AHRSE propone che le amministrazioni locali prendano l’iniziativa di queste collaborazioni, e inserire il codice di comportamento concordato in sede locale come parte della propria strategia di concessione delle licenze. Dato il tipo di imprese responsabili della maggior parte delle attività legate ad alcool e tempo libero, sembra più opportuno che siano gli organi decentrati regionali del governo a redigere questi codici, anziché ciascuna singola amministrazione locale a duplicare il lavoro di quella confinante.

I proprietari immobiliari privati

L’esempio di Charter Quay a Kingston-upon-Thames offre un esempio di come i proprietari possano collaborare e risolvere i conflitti fra affittuari residenti e inquilini operatori commerciali. La St George plc, proprietaria di un complesso a funzioni miste vincitore di un premio per la qualità della progettazione, ha adottato un approccio propositivo nelle risposte alle preoccupazioni dei residenti per il livello di rumori dai bar e ristoranti, e per gli odori di cibo. Si è riusciti a concordare pratiche commerciali differenti da parte degli inquilini37. Anche la Westminster Property Owners Association ha proposto che proprietari e promotori possano imporre e applicare alcuni comportamenti ai propri affittuari operatori commerciali38. È un peccato che i proprietari privati attualmente non siano inseriti come soggetti attivi nella legislazione riguardo ai contributi obbligatori per i Business Improvement Districts39.

Pagare un prezzo

La raccolta di finanziamenti privati

Molte delle proposte discusse sopra richiedono risorse aggiuntive. Sono stati descritti alcuni casi di accordi volontari al di fuori della Gran Bretagna, ma a livello nazionale ci sono pochi esempi di raccolta di risorse aggiuntive dai privati a sostegno delle spese pubbliche di gestione delle economie della notte.

La AHRSE commenta che le NTE [Night-Time Economies n.d.T.] possono determinare anche grossi costi per il contribuente in termini di politiche aggiuntive, finanziamenti per la giustizia rispetto ai crimini, nell’offerta di servizi supplementari ai centri città. Per risolvere questo problema la Strategy suggerisce che l’industria degli alcolici debba versare un “contributo finanziario” alle amministrazioni locali. Gli orientamenti sull’ammontare di questo contributo dovrebbero essere soggetti a contrattazione nazionale fra rappresentanti del governo e delle imprese. La raccolta e gestione dei fondi resterebbe a livello locale, determinata dalle particolari necessità. La AHRSE prevede che questi finanziamenti offrirebbero personale aggiuntivo, piani di osservazione degli esercizi, o servizi supplementari di rimozione dei rifiuti o trasporti pubblici. L’esatta ripartizione della spesa sarebbe determinata insieme dalle autorità centrali e locali40.

Business Improvement Districts

Il Local Government Act 2003 offre la cornice legislativa per la formazione dei Business Improvement Districts (BIDs). L’idea, che ha avuto origine in Canada ed è diventata popolare negli USA, prevede che l’associazione BID imponga un contributo, legato o meno al livello di fatturato, entro una determinata area geografica, per finanziare servizi aggiuntivi. Tale contributo è raccolto dall’amministrazione locale. La Vicepresidenza del Consiglio britannica partecipa a un progetto della Association of Town Centre Management, il BIDS Pilot Project, che sostiene 22 Business Improvement Districts sperimentali in varie località di Inghilterra e Galles.

Sinora sembra che in due casi si stiano esaminando le questioni relative alle economie della notte. Si tratta di Blackpool e Birmingham Broad Street41. L’amministrazione di Reading ha anche inserito nel proprio piano commerciale proposte di servizi aggiuntivi direttamente connessi alle economie della notte, come l’estensione del piano di sicurezza Citysafe, la formazione e tesseramento del personale di sicurezza dei locali, una presenza aggiuntiva di polizia e rappresentanti degli Street Wardens. Queste misure si applicherebbero alle attività serali di Friar Street e alle altre vie commerciali42.

La Piccadilly Circus Partnership (PCP) offre un altro esempio di BID in formazione per una iniziativa connessa alla Central London Partnership, Collocata nel West End di Londra. La PCP finanzia le personale in divisa, “Rangers”, che agisce come occhio e orecchio della polizia. Sono presenti nei giorni di frequentazione turistica sino alle 10 di sera43, e fino a più tardi dal maggio 2004. La Partnership collabora anche al finanziamento del sistema di video-sorveglianza CCTV. Ci sono 217 esercizi che applicano un contributo volontario, e l’associazione è partecipante attiva al programma Civic Watch (vedi 4.6.4).

La Sezione 106 della Legge Urbanistica

Per quanto riguarda i nuovi insediamenti che comprendono funzioni legate alle economie della notte, la Alcohol Harm Reduction Strategy for England indica che costruttori e amministrazioni locali responsabili per l’urbanistica possono stipulare accordi ai sensi della Sezione 106 del Town and Country Planning Act 199044. Al momento, questi hanno forma di accordo negoziato, ma l’Ufficio di Vicepresidenza del Consiglio [responsabile per l’urbanistica in G.B. n.d.T.] propone un nuovo approccio per migliorare in termini di rapidità e certezze. Questo offrirà l’opzione di scelta fra una tassa urbanistica o un accordo. L’amministrazione di Kingston-upon-Thames con i fondi ottenuti usando la Section 106, e l’aggiunta di altre risorse da parte dell’Ufficio del Governo per Londra, ha finanziato una rete radiofonica aggiuntiva di sorveglianza.

Progettare il futuro

Le linee guida per gli insediamenti commerciali – Valutazione

Un rapporto di valutazione sugli effetti della Planning Policy Guidance Note 6 Town Centres and Retail Development indica che si concentrano sull’insediamento a scopi strettamente di distribuzione commerciale. Gli autori dello studio commentano che le linee guida offrono “poche o nessuna indicazione riguardo alle funzioni di tempo libero, per uffici, o altre attività delle zone centrali”45. Il rapporto sottolinea la natura dinamica del settore del tempo libero, e il bisogno di una cornice urbanistica di tipo propositivo.

Le nuove linee guida per gli insediamenti terziari: Draft Planning Policy Statement 6: Planning for Town Centres

La Draft PPS6, la cui discussione si è conclusa nel marzo 2004, raccomanda un approccio propositivo alla pianificazione delle economie serali e (per deduzione) notturne. Come la precedente PPG6 raccomanda di identificare le specifiche zone dedicate al tempo libero entro i più vasti quartieri centrali delle città. Chiede alle autorità urbanistiche locali di considerare dimensioni e quantità dell’insediamento per il tempo libero, e di valutarne impatti cumulativi e probabili effetti sulla qualità residenziale. Sottolinea anche come le autorità urbanistiche debbano verificare che le proprie politiche spaziali siano coerenti con quelle relative alle licenze, ai sensi del Licensing Act.

La Draft Planning Policy Statement 6: Planning for Town Centres ricorda alle amministrazioni locali i poteri di regolamentazione e coordinamento che hanno a propria disposizione. Le amministrazioni possono usare l’esproprio per pubblica utilità, per reperire superfici adatte alla trasformazione funzionale. La PPS6 richiede anche che le autorità redigano una “strategia per i centri città” che unisca le attività di gestione e individui un town centre manager. I nuovi strumenti urbanistici dei Local Development Frameworks, Area Action Plans e più specificamente per i singoli interventi i Supplementary Planning Documents, offrono un sistema di controllo dello sviluppo flessibile, che può realizzare una pianificazione spaziale efficace per le zone centrali46.

Da: Metronomie n. 30, 2005, testi scelti editati e tradotti a cura di Fabrizio Bottini – Titolo originale del brano: Managing the evening and late night economy: a literature review

NOTE
1 House of Commons ODPM: Housing, Planning, Local Government and the Regions Committee (2003) The Evening Economy and the Urban Renaissance Twelfth Report of Session 2002-3 HC396-1 London: The Stationery Office, Ev 19, p.8
2 Town Centres Ltd. (in association with Chesterton plc and PRP Planning) (2001) West End Entertainment Impact Study London: Westminster City Council, p.29
3 House of Commons ODPM: Housing, Planning, Local Government and the Regions Committee (2003) The Evening Economy and the Urban Renaissance: Memoranda submitted to the Urban Affairs Sub-committee HC396-II London: The Stationery Office, Ev 16
4 GLA Economics (2004) Spending Time, London’s Leisure Economy London: Greater London Authority
5 Stephen Osborn, Planning Officer, in House of Commons ODPM: Housing, Planning, Local Government and the Regions Committee (2003) The Evening Economy and the Urban Renaissance: Memoranda submitted to the Urban Affairs Sub-committee HC396-II London: The Stationery Office, Ev 15
6 Tiesdell, S. & Slater, A.M. (2003) Managing Urban Vitality: Spatial and Temporal Control in the Evening and Night-Time Economy Report for the RICS Foundation December 2003, Aberdeen: University of Aberdeen
7 Ibid
8 House of Commons, Memoranda, op cit., Ev 21
9 House of Commons, op cit., Ev 7
10 Central Cities Institute (2002) Licensing Reform: A Cross-Cultural Comparison of Rights, Responsibilities and Regulation London: University of Westminster, pp.55-57
11 House of Commons, Memoranda, op cit., Ev 21
12 House of Commons, op cit., p.39
13 Montgomery, J. (1995) The Story of Temple Bar: creating Dublin’s Cultural Quarter Planning Practice and Research 10(2), pp.135-172
14 Hobbs, D. (et al) (2003) Bouncers: Violence and Governance in the Night-time Economy, Oxford: Oxford UP., p.102
15 Brown, B. (1995) CCTV in Town Centres: Three Case Studies Police Research Group-Crime Disorder and Prevention Series Paper 68 London: The Home Office, p.91
16 Chatterton, P. & Hollands, R. (2003) Urban Nightscapes: youth cultures, pleasure spaces and corporate power London: Routledge., pp.2-3
17 Town Centres Ltd., p.70
18 Hobbs et al, op cit., p.260
19 Gehl, G, & Gemzoe, L. (2001) New City Spaces Copenhagen: Danish Architectural Press
20 Interview with Section Leader, Roads and Streets, Building and Construction Department, City of Copenhagen
21 Central Cities Institute, op cit., pp.69-70
22 Cabinet Office, Prime Minister’s Strategy Unit (2004) Alcohol Harm Reduction Strategy for England, London: Strategy Unit (crown copyright) www.strategy.gov.uk , p.63
23 “Working with the industry. Local authorities will take the lead in setting up local social responsibility schemes as described in Chapter 6 to feed into the management of the night-time economy and in bringing together all the statutory partners needed to manage it effectively.” Cabinet Office Strategy Unit op cit., p.88
24 Tiesdell & Slater, op cit
25 Snapshots of the Evening Economies a Civic Trust/Westminster Council Event 22/23 April 2004
26 Department of Culture, Media and Sport (DCMS) Draft Guidance issued under Section 182 of the Licensing Act 2003. Tabled Before Parliament on 23 March 2004. London: DCMS, www.dcms.gov.uk
27 Elvins, M. & Hadfield, P. (2003) West-End ‘Stress Area’ Night-Time Economy Profiling: A Demonstration Project Durham: University of Durham
28 Tierney, J. & Hobbs, D. (2003) Alcohol-related crime and disorder data: guidance for local partnerships Home Office Online Report 08/03
29 Home Office (2004) Alcohol Audits, Strategies and initiatives: Lessons from Crime and Disorder Strategic Reduction Partnerships Home Office Development and Practice Report 20 London: Home Office, p.2
30 URBED, CASA & Lovatt, A. (2002) Late-Night London: Planning and Managing the Late-Night Economy SDS Technical Report Six London: Greater London Authority
31 Greater London Authority, Mayor of London, Draft London Plan Examination in Public: Sub Matter 6b Specific Sectors of the Economy, 17 February 2003, s6.4.6,
32 Vedi anche Bromley, R.D.F. & Nelson, A.L. (2002) Alcohol-related crime and disorder across urban space and time: evidence from a British city Geoforum Vol.33, No. 2, pp. 239-254, maggio
33 Home Office (2004) Alcohol Audits, Strategies and initiatives: Lessons from Crime and Disorder Strategic Reduction Partnerships Home Office Development and Practice Report 20 London: Home Office
34 Finney, A. (2004) Violence in the Night-Time Economy: Key Findings from the Research No. 214 London: Home Office Research, Development and Statistics Directorate, p.1
35 Cabinet Office, Strategy Unit, op cit. p.59
36 Mayor of London (2003) The London Agenda for action on alcohol: Mayor of London’s priorities to reduce alcohol related harm in the capital London: Greater London Authority
37 www.civictrust.org.ulc/evening/
38 Travers, T. (2001) Managing the Balance: Quality of Life in the Centre of London Report by the London School of Economics for the Westminster Property Owners Association
39 Reilly,J.(2004) Business Improvement Districts Urban Design Quarterly, Summer, Issue 91, p.22
40 Cabinet Office, Strategy Unit, op cit., p.59
41 Reilly,J.(2004) op cit., pp.20-21
42 www.ukbids.org/doc.asp
43 www.londonbids.info./infopoint/publications.asp
44 Cabinet Office, Strategy Unit, op cit., p.61
45 CB Hillier & Cardiff University (2004) Policy Evaluation of the Effectiveness of PPG6 The Stationery Office www.odpm.gov.uk/intradoc-cgi/ , p.8
46 ODPM (2004) Consultation on Draft Planning Policy Statement 6: Planning for Town Centres www.odpm.gov.uk/

Commenti

commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.