Grande distribuzione commerciale di combustibili fossili

Foto F. Bottini

Efland, North Carolina — Missy’s Grill si affaccia su una striscia alberata non lontano da dove convergono Interstate 40 e I-85, caffetteria ristorante senza particolare insegna al neon, solo la scritta Missy’s Grill in lettere di plastica bianca. Del Ward dal mezzo del parcheggio indica gesticolando oltre la strada, lo spazio vuoto di un allevamento di bestiame che stava per diventare un distributore di benzina di dimensioni inusitate. Doveva essere il primo punto di servizio per Buc-ee’s in North Carolina. Cinque anni fa, mentre Ward si stava dirigendo verso Missy’s per un panino, vide un piccolo annuncio per un’assemblea locale su una variante di piano regolatore. Apprese così della proposta di una mega stazione di servizio nella sua micro cittadina. A quell’assemblea ricorda: «C’era gente che abitava qui da tutta la vita e rispondeva assolutamente no. Per l’acqua che beviamo, per l’aria che respiriamo. Non vogliamo quesa cosa».

Ward, 30 anni, è un barbuto e corpulento produttore musicale e artista country. Oggi abita a Greensboro, ma è cresciuto frequentando Missy’s e facendo l’istruttore di arti marziali in una palestra accanto. Per anni ha prestato le proprie energie e il carisma al movimento locale contro Buc-ee’s. Insieme ad altri abitanti ci si è organizzati per impedire l’insediamento di Buc-ee’s, m ala compagnia non demorde. Nel 2023, Buc-ee’s torna con un altro progetto poco distante sul medesimo tracciato stradale, stavolta a Mebane. Lì nonostante le forti opposizioni locali ormai quella stazione di servizio dovrebbe aprire fra tre anni, dopo importanti trasformazioni al nodo autostradale. Se ancora non conoscete l’insegna Buc-ee’s, aspettatevela da un momento all’altro comparire, la Disneyland dei distributori di benzina, in qualche svincolo dei vostri paraggi. La catena texana degli enormi vistosi insediamenti commerciali ancorati a una pompa di benzina è già presente in 50 punti e ne ha in serbo altre decine. Il distributore Buc-ee’s di Luling, in Texas, è il più grande del mondo, occupa 7.000 mq e offre 120 pompe di carburane. E altri «negozi» come quello esistente di Sevierville, Tennessee, o di prossima apertura come Buc-ee’s a Mebane, sono di dimensioni simili.

Ogni Buc-ee’s copre ettari di terreni e si compone di «negozi accessori» ciascuno delle dimensioni di un ipermercato o centro commerciale, famosi e pubblicizzati per i pulitissimi servizi igienici. Questa crescita sul territorio è stata bene accolta da molti politici locali, come a Mebane, che ci vedono nuovi posti di lavoro. Spinta anche da un pubblico di devoti nazionale che si esprime anche in gruppi Facebook. Nasce texana ma diventerà una cosa ubiqua di tutti. Cosa che avviene però anche contro un crescente movimento di opposizione, di detrattori come Ward, che esprimono un sinistro elenco di preoccupazioni: l’impermeabilizzazione di ampie superfici di territorio senza tener conto della ricarica di falda, l’inquinamento atmosferico e gli intasamenti di traffico che fatalmente si accompagnano alla presenza di un centinaio di pompe di benzina, le decine di serbatoi di carburante sotterranei colmi di veleni cancerogeni e a rischio di perdite nel terreno, il grosso consumo di acqua e produzione di rifiuti dell’insediamento che lavora 24 ore al giorno 7 giorni la settimana, e infine l’idea di quelle mille auto al giorno che aggiungeranno i propri inutili motori al traffico locale senza alcun rapporto con la rete commerciale. Ci sono gruppi e associazioni politicamente bi-partisan ma uniti contro Buc-ee’s in tantissimi piccoli centri e altri ne spuntano da Stafford, Virginia; Palmer Lake, Colorado; Oak Creek e DeForest, Wisconsin.

A Mebane, l’opposizione unisce molti diversi interessi locali. Dagli ambientalisti, ai vecchi abitanti preoccupati di conservare una certa qualità abitativa del paese e della via commerciale, agli abitanti del parco case mobili che temono inquinamento e traffico. Tutti contrari alla cancellazione sotto uno strato di asfalto dell’antica pista commerciale Occoneechee, inserita nell’elenco dei beni culturali. Alle nostre richieste di intervista per l’articolo Buc-ee’s ha deciso di non rispondere. Dopo un animato incontro pubblico, la commissione urbanistica di Mebane si è espressa contro la variante che autorizzava il mega-distributore. Nel gennaio 2024, il consiglio municipale ha ascoltato per ore moltissime testimonianze, tutte contrarie al progetto Buc-ee’s. Concludendone che: non è un progetto rivolto a noi ma ai turisti di passaggio, che si fermano a fare il pieno e tirare lo sciacquone della toilette. Ma poi il consiglio ha comunque approvato l’insediamento.

«Buc-ee’s è l’ennesima stupida catena di distribuzione incubo americano» commenta Janet Ecklebarger, attivista residente a Mebane. «L’ultima cosa a cui potremmo pensare noi cittadini». Buc-ee’s è chiaramente e senza alcun dubbio parte della lobby dei combustibili fossili «più grosso più bello». Il comproprietario fondatore vistoso milionario texano Arch «Beave» Aplin III, è grande finanziatore dei Governatori Repubblicani del Sud come Greg Abbott o Ron DeSantis, antiabortisi e anti-diritti. C’è un grosso cartellone pubblicitario di Buc-ee’s col simbolo del castorino col cappello rosso che incombe sulla strada appena fuori Mebane. Con la scritta «Buc-ee» ribaltata e il logo scritto per leggersi al contrario. In cubitale giallo: YES, IT’S REAL. Ma Ward non cede troppo facilmente. «Non ho certo intenzione di fermarmi» ride un po’ sconsolato nella luce obliqua sul piazzale di Missy’s. «Voglio continuare la lotta in tutto il paese. Appoggiando le popolazioni locali che cercano il meglio per sé. Ovvero uno sviluppo sostenibile e utile alla comunità»

da: In These Times, 26 marzo 2025; Titolo originale: Environmentalists and Community Members Band Together Against Buc-ee’s – traduzione di Fabrizio Bottini

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