La città salubre (1912)

«Sui problemi della città, usiamo le nostre energie per illuminare la discussione, non per arroventare il dibattito» — Lyman Abbott.

Una città riuscita. — Perché una città possa crescere ed espandersi, è necessario che industrie, attività, commerci possano sostenere la popolazione. Ma questa popolazione deve poter abitare serenamente e igienicamente, vicino al luogo in cui svolge le sue attività.

La città che tutti vorremmo. — Perché una città sia gradevole per andarci, deve poter offrire ciò che attira capitale, attività, persone. Deve essere salubre, sicura, bella: tutti e tre requisiti indispensabili.

Una città resa sana. — Ma la cosa più importante che deve offrire una città, è il suo essere salubre. Stiamo iniziando a comprendere l’importanza di questo aspetto. Le città in futuro dovranno garantire ai propri abitanti i tre elementi essenziali della salute: acqua, aria, e cibo salubri.

Acqua pura. — Sono molte le città americane ad essere dotate di una fonte sicura di acqua. E altre stanno spendendo milioni di dollari per assicurarsi questa fonte in futuro. In alcuni casi però non si è ancora capita l’importanza dell’acqua. Molte cittadine non sono dotate di un sistema pubblico. Fra i più notevoli interventi sanitari dei prossimi anni ci saranno le opere per realizzare reti a coprire vastissimi territori, a costo di milioni e milioni di dollari.

Atmosfera pulita. — Vedremo probabilmente nel prossimo decennio molti passi avanti per quanto riguarda un’aria più pulita nelle città. Occorre sensibilizzare l’opinione pubblica, perché si pretenda, sia in casa che fuori, questa indispensabile necessità per la vita. Oggi sono in molti a non accorgersi dell’aria viziata, inconsapevoli del fatto che lentamente e inesorabilmente li sta avvelenando.

health_01Spazi all’aperto. — Occorre prodigare ogni sforzo, per assicurare spazi aperti dentro le città. Vie più ampie, piazze, parchi e giardini sono di grande aiuto per far sì che sole e aria giungano anche là dove ci sono gli edifici più alti. Anche piccoli campi da gioco, si sono dimostrati di straordinario gradimento per grandi e piccini. Si è fatto anche molto negli scorsi anni per dotare le città di sistemi fognari e metodi di rimozione dei rifiuti. Materiali in decomposizione e vapori costituiscono una minaccia per la salute, specie col caldo, diminuendo il valore dell’aria aperta.

Pulizia e qualità. — Pulire strade e viali di una città, contribuisce a un’aria più pura e senza cattivi odori. Cartacce, stracci, altri rifiuti, non si devono più tollerare per le vie, nei cortili, negli spazi di risulta, ballatoi e scale antincendio. Quella minaccia alla salute costituita dalle discariche non deve più essere consentita vicino alle abitazioni, né in vista delle strade. Spesso anche i migliori tentativi di aumentare l’aria pura in città vengono frustrati dalla fuliggine o dal cattivo odore degli impianti industriali. In alcuni casi gli stabilimenti vengono obbligati a trasferirsi in zone esterne.

Cosa produce i fumi. — Qualunque ciminiera che emette fumi nerastri è una minaccia alla salute. E così anche locomotive, fabbriche, motori, grandi edifici come alberghi, o scuole, chiese.

I danni dei fumi. — Il rischio dei fumi è ovunque evidente dove si usa carbone. I danni al fogliame degli alberi e a tutta a vita vegetale, nei parchi e per le strade. Attacca l’esterno degli edifici, anche se di granito, rendendoli nerastri e scabri. Danneggia i delicati polmoni umani, indebolendoli e facendone così più facilmente ammalare. I danni irreparabili dei fumi riguardano anche abiti, libri, arredi, quadri.

Ciminiere senza fumo. — Molte città hanno risolto il problema ripulendo i propri cieli dal fumo. Si sono sostituiti alle ciminiere fumanti il gas naturale o il carbone trattato, con ottimi risultati. Forse un giorno si userà solo elettricità, ma i migliori risultati si ottengono attraverso leggi che impongano una adeguata combustione e gestione delle caldaie.

Come ridurre i fumi. — Quando si brucia carbone bituminoso, per evitare fumi si utilizza un riduttore. Nelle città un apposito ispettore esamina fotografie di ogni fonte di fumi in grande quantità comparandole con uno standard. Ne emerge una scala di valori da zero a nero totale, e a seconda del giudizio dell’ispettore quell’impianto è classificato «accettabile», oppure «avvisato» di adeguarsi alle norme.

Non è per forza necessario produrre fumi. — Si è dimostrato in molte città come sia possibile alimentare caldaie senza grossi volumi di fumi neri, risparmiando anche sul combustibile. Occorre comunque sensibilizzare l’opinione pubblica, perché pretenda cieli azzurri nelle proprie città.

health_03Ventilazione dei luoghi pubblici. — Forse non capiamo appieno quanto migliorerebbe, la situazione, se ci fosse aria pura nei luoghi di attività, fabbriche, uffici, negozi. Basta attraversare le città su un veicolo chiuso, per sentirsi già troppo provati alla prospettiva di una giornata di lavoro. Il piacere di uno spettacolo teatrale, o l’assistere a una funzione in chiesa, spesso vengono meno per gli effetti fastidiosi dell’aria sporca. Certamente meglio il piccolo fastidio delle correnti, che questa aria così viziata. Dobbiamo insistere perché sia migliorata la ventilazione dei mezzi di trasporto e negli spazi collettivi.

Aria nelle scuole. — Gli educatori iniziano a capire quanto gioverebbe l’aria pulita ai bambini malaticci. Ci sono scuole organizzate secondo il principio dell’aria pura a Providence, Boston, Philadelphia, e altre città, proprio per bambini deboli e delicati. Le lezioni si tengono all’aperto sull’arco di tutto l’anno, con grandi miglioramenti. Forse un giorno l’aria pulita ci sarà per tutti.

Il rumore della città. — Un altro motivo di messa a dura prova dei nostri nervi, è il rumore. Dal mattino alla sera, dalla sera alla mattina, continua il clangore della grande città. Fra i rumori più irritanti di tutti, probabilmente ci sono il fischio delle locomotive e le fabbriche. Solo chi ha abitato vicino a uno scalo ferroviario o a una stazione si rende conto della quantità di fischi e andirivieni notturni. Nelle città industriali si comincia con la tortura delle sirene alle sei o alle sette di mattina, e poi in altri orari della giornata. Quando magari basterebbe una campanella per avvisare chi sta nelle vicinanze dell’inizio del turno. Oggi gran parte dei lavoratori abita fin troppo lontano anche per sentire la sirena delle sei. E il rumore è particolarmente nocivo per i malati.

Altre fonti di rumore. — Chiunque abita in città può elencare tante altre sorgenti di rumore. Tutto il traffico sulle strade, suoni di zoccoli e ruote. Vetture e autocarri risuonano di motori e trombe. Tram e ferrovie sopraelevate fanno a gara con altri veicoli per far tremare interi quartieri sul loro percorso. La campana di allarme antincendio è un residuato di quella della chiesa nei vecchi villaggi, che risuonava per chiamare ogni uomo valido o ragazzo a combattere il fuoco. Mentre nelle città moderne pare assai più efficiente un allarme elettrico, il telefono, anche se poi l’autopompa deve sempre annunciarsi.

I suoni della via. — Il venditore sulla strada è probabilmente uno dei più grandi nemici di qualunque quiete. Usa campanelle, richiami, trombe, per richiamare l’attenzione sui suoi prodotti. Si può far molto per contenere l’invasività delle orchestrine vaganti di fiati, organetti e fisarmoniche. In certi casi esiste un responsabile cittadino della musica a verificare gli strumenti, prima di concedere la licenza a suonare per le vie. Anche le urla dei bambini che giocano in strada può essere di gran fastidio per il vicinato.

health_04Rumori e salute. — Il rumore fa male alla salute. L’esposizione costante al baccano col tempo provoca sordità totale. L’udito di chi lavora nelle fabbriche è spesso danneggiato dal rumore. Ad alcune persone si logorano i nervi, con danni anche permanenti. Quando si riesce aa riposare adeguatamente la notte, il corpo recupera energie e dopo un po’ ci si abitua anche, a una certa quantità di rumore. Per alcuni il suono della città diventa normale, al punto che se vanno in campagna all’inizio non riescono neppure a dormire per l’eccessivo silenzio.

Riduzione dei rumori. — Occorre distinguere tra quei rumori che sono necessari, e altri ingiustificati. Anche nelle migliori condizioni, la città è rumorosa, ma occorre eliminare tutti i suoni che derivano da sola mancanza di attenzione e cura. Si sono trovati due metodi validi per far ciò, uno sono le leggi e la loro applicazione, l’altro il lavoro delle associazioni per sollecitare l’interesse del pubblico in materia.

Leggi contro i rumori. — Si è cominciato regolamentando i rumori attraverso delibere e ordinanze municipali. Per esempio è proibito il trasporto di tubi metallici in città, se non sono fasciati. È stata portata a termine con successo una campagna contro le sirene a Detroit, Chicago, New York, e Cleveland, e in altre città proibiti i tipici richiami dei venditori di giornali e imbonitori. In un caso si è reso illegale l’uso di fonografi e simili nelle strade e altri luoghi pubblici.

health_05L’esperienza di New York sui rumori. — Come spesso accade, i pionieri delle innovazioni sono singoli individui dotati di coscienza pubblica, o associazioni costituite allo scopo. Una delle più dure battaglie contro i rumori è stata quella nella città di New York. Circondata com’è su tutti i lati dall’acqua, dal fiume Harlem, East River, Hudson, e la baia, ovunque vapori, traghetti, rimorchiatori e altre imbarcazioni vanno e vengono. Il baccano dei segnalatori che fischiano non era solo fastidioso, ma snervante, oltre che del tutto inutile. Così Mrs. Isaac L. Rice iniziò la sua crociata per eliminarlo. Dopo aver bussato alla porta di diversi settori dell’amministrazione cittadina, scoprì che non avevano l’autorità di farlo smettere, visto che l’Hudson è un corso d’acqua di rango e competenza federale. Presentò così il suo caso al governo degli Stati Uniti a Washington, presso diversi dicasteri. Ma nemmeno lì avevano il potere di aiutarla. Poi venne discusso e approvato dal Congresso il disegno di legge Bennet: oggi l’85% di quel rumore immotivato è stato eliminato.

Il lavoro delle associazioni. — Per tener vivo l’interesse sul tema, a New York si è formata la Society for the Suppression of Unnecessary Noise, di cui la signora Rice è stata eletta presidente, col sostegno di molti eminenti cittadini e cittadine. Scopo principale dell’associazione è quello di istituire «zone del silenzio» attorno agli ospedali, e organizzare una «Sezione Ospedali dei Bambini». Tener lontani traffico e rumori dalle zone degli ospedali è stata una benedizione per tanti malati. E poi ci sono stati migliaia di bambini che hanno solennemente promesso di non far più baccano vicino agli ospedali. Riporto qui una delle promesse scritta di suo pugno da un bambino: «Offro il mio sacrificio come conforto ai malati all’ospedale e ovunque sappia che ce ne siano, eviterò qualunque rumore non necessario». Anche in altre città si è cominciato a eliminare i rumori delle strade.

Il baccano alla festa nazionale del 4 Luglio. — La giornata più rumorosa dell’anno è il Quattro Luglio. Un tempo la «Vigilia del 4 Luglio» era terribile con falò, trombette e urla, l’alba della giornata di festa era salutata da fuochi artificiali, spari a salve, campane e scherzi di cattivo gusto. Seguiva una sfilata di travestimenti. A mezzogiorno altre scampanate e fuochi d’artificio, e al tramonto altro rumore, per molti lo spettacolo pirotecnico della sera era il momento più atteso della giornata.

Incidenti. — Una celebrazione che per tanti versi assomigliava a una battaglia campale: prima i rumori delle armi da fuoco, poi la sepoltura dei caduti, e infine prendersi cura dei feriti. Di solito pensiamo che le persone muoiano soprattutto nelle battaglie vere, ma se paragoniamo il numero di morti e feriti negli scontri della nostra Rivoluzione con quelli di tutti i Quattro Luglio, scopriamo che a volte ce ne sono dieci volte tanti. Cosa tanto più terribile perché senza senso, e col sacrificio di vite di bambini. I più pericolosi sono gli spari a salve, i petardi e i fuochi. E non c’è bisogno di ricordare le quantità di persone accecate, o che hanno perso un arto, o un dito […]

La Città Sicura. — Una città non deve solo essere sana e tutelata dalle malattie, ma deve anche offrire sicurezza alle persone e ai loro averi. Il cittadino deve essere protetto dagli incendi, dagli incidenti di ogni genere. Negli incendi in città si perdono vite, e milioni di dollari di valori vengono distrutti. Le persone che abitano nelle città dovrebbero essere ragionevolmente sicure, ogni anno ci sono ottomila morti provocati dalle ferrovie. A questi se ne devono aggiungere altri duemila uccisi da cavalli e veicoli da traino, e ancora circa duemila dai tram. E anche così siamo soltanto a una parte del totale vittime annuale di incidenti nelle città degli Stati Uniti.

health_02Strade sicure. — Occorre mantenere le strade e i marciapiedi di una città nelle migliori condizioni. D’estate tenerle pulite, oliate o bagnate, spazzare il marciapiede. D’inverno pulire la neve da vie, marciapiedi e dai tetti delle case. Le superfici ghiacciate e scivolose devono essere rese sicure per uomini e animali cospargendole di sabbia. La polizia deve controllare eventuali comportamenti pericolosi per le strade, e che i bambini possano attraversarle in sicurezza. Una polizia efficiente può prevenire furti, rapine, aggressioni. Agli incroci si deve rispettare la precedenza ai pedoni.

Il pericolo dell’automobile. — Occorre anche proteggersi dagli incidenti con le automobili. Ormai incidenti mortali così avvengono due volte al giorno negli Stati Uniti. Sono state approvate delle leggi sul traffico motorizzato, e vengono applicate rigidamente. Sono state regolamentate la patente di guida, il numero di targa, i limiti di velocità, l’illuminazione notturna, i luoghi dove è possibile guidare e altro. Le città traggono fondi dalle multe imposte ai trasgressori delle leggi.

Cos’è una città bella. — L’aspetto di una città dipende dalle sue vie, dagli edifici, dagli spazi non edificati, dai giardini. Sono importanti l’organizzazione stradale generale, la larghezza delle carreggiate, orientamenti pendenze, stato di manutenzione. Di che tipo di via si tratti spesso si capisce dai tipi di recinzione, segnali e alberature. Dimensioni e forme degli edifici,le loro posizioni, sono pure importanti. Una bella via residenziale si caratterizza per edifici di valore e altezze simili, ma con certe differenze nei particolari e varietà di aspetto. Non esiste una città bella una volta per tutte, deve crescere diventando bella. Quando si aprono nuove vie, si realizzano nuovi edifici pubblici, devono essere saldi, imponenti, un ornamento per la città. Bello e utile viaggiano insieme. Ogni città deve essere fiera di conservare per i propri cittadini tutti i suoi caratteri particolari: un fiume, un paesaggio sull’oceano, colline o montagne, un lungolago, tutto può diventare un gioiello prezioso.

Valore economico della bellezza urbana. — Le grandi città americane hanno anche scoperto quanto essere belle paghi in termini economici. Cosa dimostrata dalla realizzazione ovunque di parchi e viali alberati, o edifici municipali come la biblioteca pubblica di New York, o di Boston, o St. Louis, o le sedi comunali di New York, Philadephia, e altre. Le persone di mezzi e cultura sono attratte dalle strade accoglienti, dai parchi, dagli edifici pubblici. Industrie e altre attività si localizzeranno più facilmente là dove i loro dipendenti possano vivere sereni, per quanto attivi. Il turismo di vacanza o lavoro porta affari e soldi alle città che offrono attrazioni e accoglienza.

Cosa fare per il decoro urbano. — Il lavoro per rendere la città bella si sviluppa in due direzioni. In primo luogo, eliminare decisamente tutto ciò che la rende sgradevole. La regolamentazione dei cartelloni e altri segnali, l’eliminazione di fili e cavi dalle vie, migliore illuminazione e pavimentazione, caratterizzano i centri più attivi.

Iniziative. — Ci sono anche altre azioni possibili. I nuovi edifici, ponti, lampioni, più decorati. Dipinti murali, vetrate, statue, bassorilievi, monumenti, fontane, portici. Le sezioni per l’Arte Municipale diventano sempre più importanti nell’amministrazione. Si nominano Commissioni per l’Arte, perché si esprimano su tutto ciò che la concerne prima della realizzazione dei progetti.

Da: Health in Home and Town, D.C. Heath, Boston-Chicago-New York, 1912 – Estratti e traduzione a cura di Fabrizio Bottini

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