È la città l’argine alla pandemia

Era in agguato da tempo ed è puntualmente quanto letteralmente esplosa nel giro di poche settimane di emergenza sociosanitaria globale, la retrotopia ruralista (peraltro contro qualunque logica e riscontro oggettivo) pronta a puntare il dito sulla metropoli corrotta e malata, la cui stessa natura di conglomerato denso di relazioni la rende focolaio infetto per antonomasia.…

La Vela di Scampia e il metodo del progetto modernista

Quando alle tre del pomeriggio del 15 luglio 1972 le prime cariche di dinamite facevano crollare l’edificio razionalista del complesso popolare Pruitt-Igoe di St. Louis, progettato nel 1954 da Minoru Yamasaki (poi autore per esempio delle Twin Towers di Manhattan) come quartiere modello della futura società industriale urbana americana, il progettista e critico Charles Jencks…

Parole chiave nelle città

1. Parola chiave: Periferie Le discussioni sulle periferie riguardano sia lo spazio che quanto contiene: chi vede solo palazzoni (grossi, brutti), e chi solo relazioni (conflitti, economie, consenso), raramente si mescolano i due aspetti. Jane Jacobs (1958, 1961), criticando lo spazialismo puro di certi progetti, proponeva una virtuosa convivenza di prospettive. La sociologa L.E. White…

Bronx rappati e periferie della canzonetta

  Succede ogni tanto che titolisti e giornalisti esagerino anche nei contenuti oltre che nelle forme, confezionando qualcosa che va oltre la fake news, ovvero comunicando una immagine del mondo così distorta da richiedere se non altro una precisazione tecnica. Niente di che, tanto per gradire, come: «guarda, nel caffè non ci va il sale,…

Programma di sviluppo, non «progetti periferie»

È curioso, ma forse non più di tanto, che attribuendo alla «cultura della città razionalista» determinati complessi e quartieri, ci si scontri puntualmente con gli sguardi di compatimento degli architetti e critici puristi: ma no, ignorante cretino, guarda che il vero razionalismo sta là, non qua. Dove il «là» quasi sempre sta a significare terrificanti…

Il quartiere desegregato

In principio c’è la vignetta di un disegnatore ottocentesco parigino, quella spessissimo ripresa nei testi di teoria e storia dell’urbanistica. Raffigura un edificio di parecchi piani in sezione, con gli interni in bella vista a mostrare arredi e occupanti umani: si notano le botteghe al pianterreno, gli studi professionali o finanziari al piano nobile, e…

All’arma bianca contro la città razionalista

Ogni qual volta si parla della questione periferie, e a maggior ragione dopo gli scontri di Ferguson che sta nella stessa area metropolitana, prima o poi, con più o meno precisione filologica, arriva la citazione del famigerato complesso di case popolari Pruitt-Igoe di St Louis. Con la notoria demolizione di quelle case del razionalista Minoru…

Estetica nazionalpopolare e scena del crimine

Dietro casa mia c’è un miscuglio di cose abbastanza frequente nelle aree in trasformazione: lotti con edifici a corte ristrutturati o in via di ristrutturazione, altri praticamente ingombri di macerie, o già riempiti da quel complemento indispensabile della città moderna che gli immobiliaristi chiamano loft. Poi ci sono naturalmente i fabbricati industriali ancora in piedi,…

La periferia non è un’espressione geografica

Probabilmente confondere le acque è sia una tentazione che una propensione, ovvero ci si prova sempre in un modo o nell’altro. Capita un problema, una questione qualsiasi, di varia gravità, e tutti ci si scaraventano entusiasticamente dentro rivendicando il possesso della soluzione miracolosa: di sicuro la cosa non aiuta gran che, almeno se si vuole…

Architetti e terrorismo coattone

Alzi la mano chi, avendo seguito qualcosa in più di una battuta fugace sull’unità di vicinato o quartiere coordinato, non ha mai sentito parlare dell’architetto Clarence Perry. Più che al nome e cognome, mi riferisco qui alla qualifica professionale, nel senso che il rapporto di Perry con l’architettura è simile a quello delle viti autofilettanti…