Trasformazioni urbane nelle zone rurali (1917)

Le pessime condizioni sanitarie delle periferie urbane, e dei territori rurali adiacenti, caratteristiche delle città americane e canadesi, derivano in gran parte dalla speculazione edilizia suburbana. Le lottizzazioni di terreni a scopo edificatorio nei periodi di crescita tumultuosa, si allargano verso le zone rurali circostanti le città per raggi da cinque a quindici chilometri o…

Il nimby travestito da ambientalista identitario o chissà cos’altro

Esiste un motivo abbastanza ovvio per l’essere in qualche modo spontaneamente conservatori: l’abitudine costruisce equilibri complessi, che l’innovazione puntualmente sconvolge, e adeguare ritmi rappresenta comunque un impegno e un investimento, personale e collettivo, di non indifferente onere. Chi vede balenare davanti alle proprie capacità intuitive una innovazione di qualunque genere (che riguardi apparentemente solo sé…

Non c’è scampo assessore: è solo colpa tua!

Qual’è il compito, o diciamo pure il più adeguato esercizio del potere, per una pubblica amministrazione eletta locale? Senza esagerare potremmo ragionevolmente fissarlo secondo un equilibrio (variabile, ma in modo trasparente anche a connotare il colore politico) fra scelte discrezionali, vuoi nel senso pubblico che in quello pubblico-privato degli interessi particolari individuati come leva per…

Sono attuali, gli «Orti di Guerra»?

Ma questa generazione di americani ce l’ha la “stoffa” per affrontare le sfide epiche della conservazione della vita su un pianeta che si riscalda rapidamente? Certo, i grandi mezzi di comunicazione sono pieni di servizi sul credito di carbonio, le auto ibride, la nuova urbanistica intelligente: ma anche così, la nostra impronta ambientale si sta allargando,…

L’orto urbano: una risorsa per le città (1919)

Qualunque città desidera prosperare e progredire il più possibile, e al giorno d’oggi sono in molti a comprendere quanto una città bella debba anche essere economicamente vitale. E probabilmente non esiste nulla che renda la città più bella del coltivare orti e giardini. Il giardinaggio vale doppio: aggiunge ricchezza, aggiunge bellezza. E al tempo stesso…

Il razionalismo ciclabile è morto e non sa di esserlo

Con l’introduzione dei sistemi di biciclette condivise free float che consentono di parcheggiare molto vicino alla destinazione, e al tempo stesso sono facilmente individuabili per le forme e i colori, dovrebbe se non altro diventare più semplice iniziare a leggere realisticamente (o migliorare la lettura, se qualcuno ha già provato a farne) il rapporto fra…

Urbanità solidale non è una contraddizione

Il trauma della densità e frequenza di relazioni e stimoli, ovviamente è tale solo per chi, singolo o gruppo, a quella quantità e qualità di relazioni e stimoli non è affatto abituato. Chi ci è nato e cresciuto dentro, al massimo può reagire bene, male, con indifferenza, controllo, partecipazione, ma certamente non con quella che…

Non è gentrification, scemo: ho solo cambiato dieta!

L’ultima ondata di ideologiche sciocchezze e pretestuose falsità, in materia di cose urbane, riguarda un termine di introduzione abbastanza recente, ma che a quanto pare neppure così riesce a sottrarsi alle più incredibili manipolazioni: rigenerazione. Che come in teoria dovrebbe dire il nome, genera di nuovo ciò che era già stato generato, salvo poi ovviamente…

La privatizzazione strisciante dello spazio pubblico

Cos’è lo spazio pubblico? É difficile definire cosa sia lo spazio pubblico, non ultimo perché ci sono, e ci sono sempre stati, molti pochi spazi davvero pubblici. In quanto concetto, lo spazio pubblico si può far risalire sino all’agora greco, mentre nel corso della storia si identifica via via nel foro, nei parchi, nel green…