Come stroncare alla radice la partecipazione

In quanto veterano dell’organizzazione di base, so molte cose su come far partire un movimento di cittadini, ma soltanto da poco mi è venuto in mente che probabilmente saprei parecchio anche su come abbatterlo. Tutto quello che devo fare è contarmi le cicatrici di battaglia, ricordando come me le sono procurate. Se la mia esperienza vale qualcosa, credo che ci sia molta più gente respinta dai movimenti di cittadini da parte dei loro stessi fratelli e sorelle, che combattono per la stessa causa, che da tutti i giannizzeri del nemico messi insieme.
Ecco qui come funziona. Immaginate di dover eliminare un movimento di cittadini e di venire da me per un consiglio da esperto. Vi suggerirei per prima cosa di entrarci, e poi di seguire queste semplici regole di base, ciascuna delle quali prosciugherà il movimento di forza vitale più in fretta di quanto non vi aspettiate

1. Dimenticate le origini

I movimenti di cittadini per il cambiamento sociale hanno quasi sempre origine in contesti umili, oscuri, anche magari un po’ loschi. Pensiamo ai Wobblies, una delle vecchie organizzazioni di lavoratori, imprigionati, deportati, addirittura massacrati perché si opponevano agli abusi degli industriali. Pensiamo a Rosa Parks che si rifiuta di sedersi sul retro dell’autobus. Pensiamo a chi bruciava il reggiseno, e subiva derisione e disprezzo per contribuire allo sviluppo del movimento femminista, o alle casalinghe che si incatenavano agli alberi per impedire che venissero spazzati via dalle ruspe.
Più tardi, quando il movimento è cresciuto e cammina, queste origini si fanno imbarazzanti, per i carrieristi entrati alla ricerca di oro e gloria. A questo punto diventa necessario riscrivere la storia, per buttare nel buco della memoria l’identità dei fondatori.
Si suol dire che le rivoluzioni divorano i propri padri. I movimenti di cittadini fanno anche qualcosa di peggio: dimenticano le loro madri. Almeno, il rivoluzionario decapitato viene memorizzato dalla storia, ma provate a scorrere la maggior parte dei libri, e non riuscirete a trovare nessuna traccia dell’identità dei piccolo gruppi di attivisti volontari – di solito, per quanto ne so, sono donne – che hanno dato inizio all’auspicato mutamento sociale.

2. Mettete degli esperti al posto di comando

Volontari e generalisti vanno bene per organizzare il movimento, ma non sono bravi abbastanza per gestirlo. Quindi, quando cominciano ad arrivare soldi, è arrivato il tempo di sbatterli fuori e ingaggiare persone “qualificate”, preferibilmente qualcuno con un dottorato in fisica, economia, o una laurea di una università prestigiosa (si noti, prego: è estremamente importante che queste persone siano monde da qualunque esperienza di organizzazione comunitaria. Se c’è un eccesso di domanda, si può usare questo criterio. Chiudete i candidati in un sacchetto di carta. Solo chi non riesce a organizzarsi l’uscita è adatto all’incarico).

3. Siate seri riguardo al vostro compito

Intendo, davvero seri. Lavorate molto duro. Lunghe, lunghe ore. Esercitatevi ad apparire tristi e depressi. Se possibile, malaticci. Quando padroneggiate tutto questo, insistete nell’attirare l’attenzione dei compagni sulla realtà del vostro martirio. Fate capire che, se fossero davvero seri, imiterebbero il vostro esempio. Se non li fa sentire sufficientemente a disagio, si può fare un passo ulteriore, e farsi fisicamente del male. Ad esempio, ci si può sparare su un piede. Urlando di dolore, si chiede poi ai compagni di abbandonare qualunque cosa stiano facendo, per correre in vostro soccorso e conforto, mentre soffrite di questa inutile ferita auto-inflitta.

4. Motivate gli altri colpevolizzandoli

Se un gruppo lavora per la tutela delle specie in pericolo, aggrediteli per la loro scarsa sensibilità ai problemi dei poveri. Se lavorano per i poveri, attaccateli per l’insensibilità alle specie in pericolo. Comunque, metteteli in una situazione senza uscita. Una volta intuita la futilità del proprio lavoro, naturalmente raddoppieranno gli sforzi.

5. Adottate criteri impossibilmente elevati e rigidi di condotta personale, non solo per voi stessi, ma anche per gli altri.

In un movimento di base non c’è spazio per la fragilità umana. Ovunque faccia capolino, dove te essere pronti a farla in mille pezzi. Nemmeno le più lievi deviazioni dai vostri criteri, devono sfuggire alla censura. Se, ad esempio, trovate un militante sui temi dell’alimentazione che mangia una polpetta in un fast-food, condannatelo immediatamente e sul posto per il Giuda che è (naturalmente dimenticando che siete passati da lì per comprarvi un pacchetto di sigarette).

6. Parlate molto della necessità di cooperare e condividere, ma perbacco, non fatelo davvero.

Quello che in realtà dovete fare, è tentare di dominare tutto quanto accade attraverso la forza del vostro intelletto e delle vostra personalità. Comunque, se doveste incontrare altre persone, abbastanza sciocche da cooperare e condividere, usateli per quello che valgono.

7. Entrate in uno stato di sovreccitazione, e restateci.

Diventate iperattivi. Bisogna ricordarsi che sta arrivando la fine del mondo, e non c’è molto tempo. E allora, per dimostrare dedizione, tutti devono correre attorno come galline a cui è stata mozzata la testa. Se qualcuno all’interno del movimento si sforza di lavorare con calma e determinazione, il vostro compito principale sarà di renderlo invece agitato e ansioso.

8. Qualunque cosa facciate, non condividere mai nessun merito.

Beh, è perfettamente evidente che tutto quanto è sin dall’inizio una vostra idea. E che nessuno, vivo o morto, ha dato nessun altro contributo. E quindi con chi dovreste mai condividere il merito? Se, per qualche perverso e ingiusto meccanismo, qualcun altro nel movimento comincia a vedersi riconoscere dei meriti, cercate di strapparglieli. O di far girare la voce che non lo meritano davvero. Se queste tecniche non funzionano, entrate in uno stato di furia morbosa, prendendo a calci cose e persone (notare, per favore: ahimè, non è garantito che queste tecniche sposteranno il riconoscimento da altri verso di voi. Ma certamente toglieranno il senso di gioia e orgoglio a chi lo riceve. É una gioia piccolina, ma a questo punto dovreste aver imparato a non essere schizzinosi anche sulle piccole cose.

9. Ricordate che l’intensità dell’impegno si misura soprattutto dalla mole di inciviltà mostrata.

Qui, ancora, le piccole cose significano molto. Ad esempio, non dovete arrivare mai in orario alle riunioni. E quando arrivate, assicuratevi di essere interrotti da qualche telefonata ogni cinque minuti. Il resto del tempo passatelo parlando il più forte possibile in tono accusatorio. La forza delle vostre argomentazioni non deve mai variare. Dovete chiarire continuamente che sono a rischio sia la verità che il processo democratico, se non vi si lascia agire come avete deciso. Buttate un jolly in qualunque ordine del giorno, insistete sul fatto che vecchie questioni già risolte debbano essere riaperte.
Dopo aver fatto queste osservazioni, andatevene in anticipo dalla riunione, senza aiutare a far ordine nella stanza e raccogliere le tazze sporche. Sono dettagli, lo so, ma per eliminare un movimento sociale, bisogna farlo con stile.

10. Ultima cosa, dovete evitare di fare qualunque vero lavoro per il movimento, creando contemporaneamente l’impressione di dare tutto.

Seguire scrupolosamente queste dieci regole richiederà tutto il vostro tempo ed energia, e quindi non ve ne rimarrà da dedicare al movimento. Ma la cosa non deve evitarvi certo di prendervi tutti gli incarichi possibili. Insistete per far parte di tutto. Se possibile, tentate di essere il responsabile. Badate di non rispettare alcuno degli impegni. Se qualcuno ha l’impudenza di notare il divario fra le vostre responsabilità e la vostra produttività, osservate in tono sussurrato e triste quanto la cosa vi addolora e demoralizza, dopo tutto quello che avete fatto. E poi inchiodateli al muro, con la domanda chiave: ma non capite che dobbiamo restare uniti?

Byron Kennard, fondatore e direttore esecutivo del Center for Small Business and the Environment, è impegnato da molto tempo sulle questioni dell’ambiente e della promozione della piccola impresa sociale; da: Lowbagger, 8 gennaio 2007; Titolo originale: Top Ten Ways To Kill A Citizen Movement – Traduzione d Fabrizio Bottini

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