Parigi, Avenue de la Grande Armée: ridurre la sezione di un’arteria di traffico

Lowell Retail Plan

Un grande passo avanti nelle politiche parigine di sostituzione delle corsie destinate alle auto con marciapiedi, piste ciclabili, verde: un progetto di rifacimento per una delle principali e più inquinate arterie di comunicazione della città. La Avenue de la Grande Armée — che congiunge Place de l’Étoile alla periferia più esterna — è un collegamento essenziale, noto ad ogni parigino tanto quanto gli Champs Élysées sull’altro lato dall’Arco di Trionfo. Rispetto agli Champs Élysées, però, quella via risulta molto più nota agli abitanti della città che ai turisti, visto che collega il nucleo più centrale al quartiere direzionale di interesse nazionale di La Défense, oltre che Neuilly, «periferia esclusiva» parigina densa e vicina al centro.

La fama della via si paga. Ancora fiancheggiata da edifici Belle Époque, l’Avenue de la Grande Armée ha la funzione di collegare il centro agli anelli esterni e ciò vuol dire di fatto incanalare un volume di inquinamento e traffico e rumore sulle proprie otto corsie, al punto che poi al confronto gli stessi Champs Élysées sembrano una stradina di campagna. Certo già ci sono filari di alberi e piste ciclabili, ma il potenziale di quell’ampio viale per metterci poniamo dei bar all’aperto non si può certamente promuovere con la sensazione di star seduti sui bordi di una corsa automobilistica.

Ma nel 2030 sarà tutto diverso, grazie all’attuazione di un progetto di Philippe Chambaretta Architects per dimezzare gli spazi per le auto. Su tutto lo sviluppo dell’arteria dalle due estremità, diventeranno marciapiede verde e altri spazi le due corsie su ciascun lato, con maggiore permeabilità del suolo passeggio alleggerimento del ruolo della rete fognaria. Le sei corsie centrali residue diventano quattro, e la stretta ciclabile si allarga ad una ampia arteria protetta: la sezione di una carreggiata per auto, più strisce laterali di sosta veicoli commerciali. Eliminando il discontinuo spazio centrale esistente oggi si ottengono poi altre due corsie dedicate ai mezzi pubblici, taxi, ed altri autorizzati. Meno auto, più micro-mobilità, condivisione, stalli, riparazione, nelle nuove strisce non veicolari. I tavolini dei caffè potranno allargarsi senza includere nel servizio ai clienti anche il monossido di carbonio.

Quando il viale raggiunge Porte Maillot — uno dei cosiddetti «Cancelli di Parigi» che segna il confine storico tra nucleo centrale e fascia suburbana — è in corso una trasformazione forse ancora più radicale. Originariamente un grande piazzale, quello spazio venne riconfigurato negli anni ’70 introducendo un sistema di discontinuità a rotatoria, inteso a convogliare ordinatamente i veicoli verso un’arteria di circonvallazione. Saturando l’area di traffico e fungendo da tappo per tutti coloro che non andavano verso quella tangenziale, oltre a cancellare la veduta prospettica continua tra l’Arco di Trionfo e il nuovo quartiere terziario de La Défense, allora in costruzione. Cancellava anche un facile accesso pedonale dal viale al vicino parco del Bois de Boulogne.

Qui sono in corso lavori dal 2021 per ripristinare l’assetto stradale originario. Si elimina la rotatoria sostituendola con le corsie continue del viale, al centro percorso pedonale e ciclabile, eliminazione di ostacoli visivi. Spazi verdi a sostituire una parte di quelli asfaltati, collegamento pedonale diretto sopra la circonvallazione verso il Bois de Bologne. Progetti e trasformazioni che intendono migliorare i flussi pedonali dalle zone del trasporto pubblico in corso di rafforzamento. Tra cui nuovi interscambi bicicletta ferrovia e aree di sosta vigilata. È il nuovo orientamento di Parigi e al tempo stesso restituire all’area la sua gloria originale dopo il ventesimo secolo passato sotto le auto.

da: Bloomberg CityLab, 26 giugno 2023 – Titolo originale: Car-Clogged Paris Avenue Gets a Pedestrian Makeover – Traduzione di Fabrizio Bottini; immagine di copertina: sezioni stradali da Lowell, Massachusetts, Retail Master Plan, 2003 (impaginazione mia) 

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