Truffe alimentari e filiere internazionali

foto F. Bottini

In tempi di incertezze macroeconomiche, disastri ambientali, strapotere dei grandi operatori dei supermercati, il settore alimentare globale è attraversato da enormi tensioni nelle filiere che legano produzione e consumo. Una serie di circostanze che spesso fanno impennare i prezzi, inducono inflazione, incentivano produttori e intermediari a partecipare in qualche misura a vere e proprie truffe: si tratta di un problema davvero oscuro che si prova con fasi alterne a combattere. Le truffe alimentari pesano per l’1% sul sistema globale con un costo che è stato stimato in quaranta miliardi di dollari americani l’anno. Oltre alle perdite finanziarie, c’è naturalmente il danno alla salute dei consumatori e alla fiducia nel settore.

Secondo il Food Safety Net Services è frode alimentare una azione con fini economici ad «alterare, proporre in modo scorretto, etichettare male, sostituire con altri prodotti, in qualunque passaggio della filiera dal campo alla tavola». In tutto il mondo questi casi sono in crescita ad un ritmo allarmante. Tra il 2016 e il 2019, nell’Unione Europea quelli sospetti sono cresciuti dell’85%. E purtroppo per ragioni sociali politiche economiche o come la pandemia COVID-19 si prevede che le frodi continueranno ad aumentare in tutto il mondo.

Influenze globali

Lo scandalo cinese del latte in polvere alla melamina del 2008 ha scioccato il mondo intero mettendo in luce gli enormi e letali effetti delle frodi alimentari. Il gruppo Sanlu, uno dei principali produttori di linee per l’infanzia del paese, prima di fallire aveva adulterato il latte aggiungendo melamina per farlo sembrare più ricco di proteine e superare alcuni controlli. La melamina è una sostanza chimica, utilizzata di norma negli USA per le lavorazioni della plastica. Ma una elevata esposizione provoca calcoli renali e altre patologie. Aggiungerla al latte per bambini mettendo il profitto sopra qualunque considerazione per la salute è una azione irresponsabile e una frode alimentare, che ha fatto ammalare almeno 300.000 piccoli uccidendone sei.

Le frodi alimentari si ripresentano in modo diffuso in diverse regioni del mondo e in diverse forme. Nel 2013, in Irlanda la Food Safety Authority ha sottoposto al test del DNA campioni di hamburger surgelati di carne di bovino e altre confezioni. Invece di bovino un terzo dei campioni contenevano carne di cavallo, e l’85% anche di maiale. È un altro esempio di frode comune: sostituire gli ingredienti dichiarati con altri meno costosi e aumentare i margini. Nonostante le regolamentazioni più rigide introdotte dopo lo scandalo della scoperta, quello della sostituzione con carne di cavallo resta ancora un problema. Ancora nel 2022, sono state arrestate 41 persone per sostituzioni del genere tra Spagna, Germania, Italia e Belgio.

La frode alimentare è cosa sempre successa, storicamente, ma negli anni più recenti se ne è vista un’impennata di casi, in particolare dopo la pandemia COVID-19. Dalla prima metà del 2019 a quella del 2020, si calcola una crescita del 37%. I mercati che già erano vulnerabili alle frodi lo diventano di più allentando le norme. Nell’Africa sub-sahariana, l’uso di sostanze chimiche velenose e pesticidi sul mercato alimentare è un problema sempre più grave. Il chirurgo veterinario Serge-Claire Nkolo spiega come moltissimi operatori della pesca versino nell’acqua gamalin, pesticida altamente tossico, prima di gettare le reti. Un pesticida così potente che pesci e altri organismi muoiono e salgono a galla, pronti per essere raccolti e venduti sul mercato. Un’altra sostanza chimica, il benzoato di sodio, viene usato in Etiopia per conservare più a lungo la injera – un tipo di pane morbido base alimentare diffusissima sia in Etiopia che in Eritrea — e venderla con più guadagno.

Si tratta di pratiche esistenti da tempo, ma la serie di cambiamenti di filiera e trasporti dopo la pandemia ha moltiplicato i casi in tutta la regione. Più specificamente, le agenzie di controllo internazionali hanno ordinato ai funzionari di restare a casa: una cosa certamente necessaria visti i tempi di incertezza, ma che purtroppo ha concesso spazio a frodi e corruzione. Arun Chauhan, esperto di reati finanziari, spiega quanto le chiusure di ristoranti abbianodeterminato un accumularsi in magazzino di derrate poi rivendute nonostante la scadenza. In molti casi si tratta di benintenzionate deroghe, ma hanno contribuito ad aumentare la pressione già insostenibile sulle filiere alimentari. Andrea Tolu, giornalista studioso di alimentazione e accoglienza internazionale, sottolinea quanto nel mondo post-COVID diventi essenziale operare contro le frodi alimentari «in modo cooperativo tra operatori e consumatori».

Frodi nel settore biologico

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una forte crescita nella domanda al consumo di prodotti dal settore biologico soprattutto tra chi ha maggiore consapevolezza. Le vendite negli Stati Uniti sono aumentate da 26,9 miliardi di dollari nel 2010 a 52 miliardi nel 2021. Secondo il Pew Research Center, il 71% degli americani comprava nel 2016 da mangiare basandosi sulle informazioni nutrizionali e degli ingredienti in etichetta, dimostrando grande attenzione al momento dell’acquisto. Trey Wharton è solo uno dei tanti disposti a sacrificare un po’ del potere d’acquisto per garantirsi una dieta più sana: «Spendo di più ma credo di scegliere il meglio». Così come Wharton, sono in tanti a credere nel comparto biologico della produzione e distribuzione alimentare e in ciò che dichiarano le etichette.

Purtroppo molti di questi consumatori sono rimasti delusi dopo l’emergere di scandali e frodi. Per spiegarne le ragioni, l’avvocato specializzato nel settore alimentare Baylen Linnekin scrive che l’etichetta bio dà agli operatori «l’occasione di far pagare al consumatore di più un prodotto» ed è qualcosa che alimenta frodi, con la tentazione di chiamare biologico ciò che non lo è affatto. Per esempio nel 2018, un coltivatore del South Dakota ha incassato 71 milioni di dollari vendendo come bio grano che non lo era. Ancora nel gennaio 2023, due produttori del Minnesota sono stati scoperti a vendere raccolti ottenuti con prodotti chimici ma etichettati biologico.

I danni delle frodi alimentari

Rischi per la salute

Uno degli effetti più preoccupanti delle frodi alimentari sono i potenziali rischi alla salute dei consumatori. Come dimostrato dallo scandalo cinese del latte nel 2008 le conseguenze possono anche essere letali. In modo simile nel 2009, una infezione di salmonella dal burro di arachidi ha colpito 714 persone uccidendone nove negli Stati Uniti. Scandali che colpiscono direttamente il consumatore provocando malattie – dall’intossicazione di melamina all’infezione di salmonella —ma la frode alimentare fa anche danni meno vistosi. Pratiche comuni come sostituzioni di ingredienti o etichette fraudolente comportano un rischio per chi ha delle allergie con conseguenze anche letali. Al vantaggio finanziario degli operatori fraudolenti corrisponde un enormemente più grave svantaggio dei consumatori, fino a morire.

Sfiducia del consumatore

Oltre a terribili rischi per la salute gli effetti sociali delle frodi comportano diffusione della sfiducia e dei sospetti, verso i produttori biologici e il settore alimentare in generale. Il Center for Food Integrity (CFI) rileva questa realtà in cui gli intervistati considerano le imprese del settore degne di scarsa fiducia per quanto riguarda la sicurezza. Scetticismo e sfiducia recentemente cresciuti a causa della comunicazione sui social media e dell’emergere di nuove diversi casi e modalità di truffa. Quando il consumatore apprende dell’uso di questi metodi, come una deliberata sostituzione di ingredienti o etichette ingannatrici, non crede più nell’intero sistema della filiera alimentare. Ripensando allo scandalo cinese del latte, i consumatori locali risultano ancora spaventati dopo quindici anni. Alcuni come la signora Chen, hanno rinunciato completamente ai prodotti nazionali e «scelgo esclusivamente marchi stranieri» per la propria sicurezza.

Impatti economici

Come già suggerisce il termine, la frode alimentare mira a un vantaggio economico di chi la fa. Sostituire ingredienti di alta qualità con altri più a buon mercato, o modificare la filiera dei passaggi con pratiche illegali e non etiche, significa per gli operatori disonesti ridurre i propri costi e guadagnare di più. Una compagnia che vendeva estratto di gardenia spacciandolo per zafferano in Spagna ha guadagnato l’equivalente di 3,3 milioni di dollari, confermando il metodo. Ma se sono chiarissimi i costi della frode per il settore, anche i consumatori vengono colpiti economicamente da queste truffe. Prima di tutto perché pagano un prodotto diverso da quello che credono di acquistare con l’esborso finanziario. Inoltre, la frode fa crescere il prezzo di cose di bassa qualità. Mettere sul mercato in modo illegale fa pagare un prezzo più elevato al consumo. Quindi effetti economici sia sul settore e gli operatori che direttamente e indirettamente sui consumatori.

Danni ambientali

Cresce la consapevolezza ambientale a scala mondiale, e i consumatori prestano maggiore attenzione ad azioni insostenibili e dannose per la natura. Le frodi alimentari sono un rischioso impatto ambientale. L’uso di pesticidi non consentiti comunissimo in agricoltura per esempio. Prodotti che degradano il suolo e le acque e colpiscono direttamente gli organismi viventi. Per esempio gli animali esposti alla formaldeide, prodotto chimico spesso usato per adulterare e conservare qualcosa per periodi più lunghi, hanno una aspettativa di vita inferiore e una salute più fragile. Gli effetti delle frodi alimentari colpiscono sia la salute che il mondo naturale.

Regole

Vista la gravità delle conseguenze e la maggiore consapevolezza dei cittadini la pubblica amministrazione sta introducendo regole più rigide e politiche più ampie per contrastare le frodi alimentari. Sia nel caso cinese del latte che in quello europeo della carne di cavallo i colpevoli sono stati denunciati e condannati. Inoltre sia Cina che Unione Europea hanno varato programmi per migliorare il proprio settore. La Cina ha introdotto nel 2009 la Legge per la Sicurezza Alimentare e istituito una China Food and Drug Administration (CFDA) nel 2013. Un anno dopo lo scandalo della carne di cavallo l’Unione Europea ha approvato nuove norme di controllo dal monitoraggio via DNA, ispezioni, documenti del bestiame trasportato. In modo simile anche nel caso della salmonella da burro di arachidi deliberatamente immesso sul mercato dalla Peanut Corporation of America, il CEO è stato condannato a 28 anni di reclusione.

Oltre a queste condanne legali e regolamentazioni, si sono introdotte forme innovative di individuazione delle frodi. Una tecnica molto usata è l’autenticazione via DNA che individua le specie. A verifica dei prodotti chimici eventualmente aggiunti, laboratori come Bia Analytical, nel Regno Unito, usano tecniche di spettroscopia. Sempre più diffuse grazie ai bassissimi costi e facilità di uso. Interessanti anche le nuove applicazioni dell’Intelligenza Artificiale al settore. I modelli previsionali possono avvantaggiare tutto il comparto alimentare raccogliendo ed elaborando dati sulle frodi. Strumenti come Shapley Additive Explanations (SHAP), What-if Tool (WIT), o Local Interpretable Model-Agnostic Explanations (LIME) possono migliorare l’intera filiera globale mettendola meglio al riparo dai rischi di frodi. Tecnologie che avranno un ruolo sempre più importante man mano cresce anche la consapevolezza dei singoli sui gravissimi danni economici sociali e ambientali. Ma c’è ancora molto da scoprire riguardo ai segreti del sistema alimentare per arrivare a uno più trasparente e affidabile.

da: Harvard International Review, febbraio 2024; Titolo originale: Uncovering the Secrets of the Global Food Industry – Traduzione di Fabrizio Bottini

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