Un Piano per Grand Canyon, Arizona (1918)

Sul margine meridionale della valle del Colorado in Arizona c’è il piccolo villaggio di Grand Canyon, terminale della linea ferroviaria Grand Canyon, sussidiaria della Atchison, Topeka & Santa Fe Railway, nonché accesso principale allo straordinario paesaggio del parco nazionale. Il villaggio è sinora cresciuto con parecchi gravi difetti, svolgendo l’unico ruolo di accogliere i turisti di passaggio verso il famoso paesaggio naturale della valle che si estende da lì in poi. Come capitaa quasi tutti i villaggi lo sviluppo è avvenuto in modo del tutto casuale e spontaneo, situazione addirittura peggiorata nel caso specifico da alcuni limiti posti all’iniziativa locale soprattutto dal fatto che gli abitanti cambiano di continuo. Una assenza di organizzazione che ha anche rallentato l’interesse pubblico ufficiale da Grand Canyon, che a volte affronta le questioni della crescita con la predisposizione di strade o la lottizzazione dei terreni a scopo edilizio e così via. La situazione originaria per molti versi a Grand Canyon era particolare.

Il problema

Il territorio con qualche eccezione è di proprietà pubblica governativa, è stato dichiarato Monumento Nazionale da Presidente degli Stati Uniti con delibera ratificata da Congresso, e viene amministrato dal Servizio Forestale. Il medesimo Forest Service diventa così responsabile della crescita e del benessere della cittadina, e consapevole della propria responsabilità vorrebbe garantire entro i propri poteri la migliore amministrazione possibile. Questo studio è molto sinteticamente un contributo alla programmazione della crescita materiale del villaggio di Grand Canyon.

Situazione attuale

Oggi il villaggio ha una popolazione fissa di 300-400 persone, più una presenza media di visitatori turisti di altri 200. È stato costruito un edificio scolastico ben dotato di corpo docente e frequentato in media da trenta alunni. C’è l’ufficio postale. Si tengono servizi religiosi anche in assenza di una chiesa vera e propria. Non esistono negozi in cui acquistare normali prodotti di uso quotidiano. Non esiste un cimitero ufficiale. In realtà al villaggio mancano molti aspetti sia di attrezzatura che di relazione sociale che in genere sono ritenuti indispensabili. La Santa Fe Railway con la Stazione l’albergo El Tovar e il Bright Angel Camp costituisce la principale struttura di accoglienza dei turisti, attorno a cui ruota tutto il resto. Le pochissime attività non controllate direttamente dalla compagnia ferroviaria si rivolgono a piccole necessità dei turisti. Il territorio su cui sorge il villaggio è ondulato e boscoso. Negli avvallamenti si trovano moltissimi esemplari del caratteristico Pino Giallo Occidentale; più in alto crescono fitti Pini del Colorado e ginepri.

Altri aspetti del Problema

A complicare il problema entrano in campo alcune questioni particolari che proviamo a riassumere. L’esistenza del villaggio dipende totalmente dal Gran Canyon e dal traffico turistico che vi accede. Senza il paesaggio della valle non ci sarebbero turisti, senza i turisti non esisterebbe la ferrovia che arriva sin qui, senza ferrovia e turisti nessuno starebbe stabilmente nel villaggio né ci sarebbero le decine di altri residenti della zona circostante. Il villaggio non possiede nessuna delle risorse su cui si basa in genere la crescita di qualunque cittadina. Si affaccia sull’imponente paesaggio mozzafiato del Canyon. E se un paesaggio può dominare l’esistenza degli individui e della comunità certamente qui lo fa evidentemente. Val la pena sottolineare come chi ha maggiore familiarità col territorio affermi che l’influenza del paesaggio è davvero innegabile e possente. Qui si suol dire che «il canyon ti sta sui nervi».

Altro fattore di condizionamento molto pratico e diretto è quello dell’assenza totale di acqua nella zona. Al momento tutta l’acqua che si consuma (con irrilevanti eccezioni) viene trasportata dalla ferrovia su una distanza di centottanta chilometri. Probabilmente non esiste un altro caso di fornitura idrica di queste dimensioni al mondo. Questa assenza di acqua ovviamente rende impraticabile un normale sistema idrico-fognario e induce problemi sanitari particolarissimi. Inusuale anche il tipo di proprietà pubblica dei terreni. Con poche eccezioni il territorio è di proprietà degli Stati Uniti e questa proprietà non può essere conferita agli utenti. Un controllo totale che si allarga alle attività e alle forme degli edifici. Esercitato al momento dal Servizio Forestale del Ministero dell’Agricoltura; ma si prevede che la responsabilità si trasferisca presto al Servizio Parchi Nazionali del Ministero dell’Interno. L’imminenza di tale trasferimento influisce molto sul carattere del presente studio perché introduce alcuni elementi di incertezza generale.

Fa eccezione al controllo totale pubblico del territorio una superficie di otto ettari di diritto ferroviario della Railroad Atchison, Topeka & Santa Fe Railway Co., e delle sue collegate per funzioni di trasporto e accoglienza. A causa della collocazione strategica di questi terreni e delle attività che ospitano gestite dalla compagnia ferroviaria, quest’ultima esercita una fortissima influenza sullo sviluppo locale le altre attività e le relazioni sociali. Va riconosciuto come Atchison Railway e compagnie sussidiarie abbiano sempre mostrato elasticità di gestione e spirito collaborativo verso il Servizio Forestale. Esistono poi nel territorio del villaggio cospicue superfici di terreno con inevase richieste di sfruttamento minerario. Essendo un elemento di disturbo si spera che le pratiche vengano chiuse definitivamente quanto prima dalle autorità competenti, mentre dopo la dichiarazione di Monumento Nazionale è impossibile aprirne altre per il territorio.

Soluzione del Problema

Principi Generali

Delineando una soluzione al problema così come riassunto è necessario sottolineare alcuni principi generali di riferimento:

1. Stiamo operando per una piccola comunità di cui non si prevede alcun futuro commerciale o produttivo, e che molto probabilmente non crescerà mai più di tanto sino ad assumere forme e dimensioni di una normale cittadina.

2. Oggi le relazioni sociali risultano piuttosto instabili e certamente anomale, e occorre impegnarsi in ogni modo per promuovere contatti naturali e spirito comune tra i residenti del villaggio.

3. L’insieme nel migliore dei casi è comunque una sorta di accessorio del canyon. Uno dei vari ingressi al parco anche se si tratta del principale, e quindi si deve rivolgere alle necessità dei turisti, e facilitare la loro familiarità con la valle. In particolare sembra auspicabile indirizzare il turista sia dentro che sui margini della valle.

4. Il villaggio esiste grazie ai visitatori attirati verso una meraviglia del mondo, e il suo interesse pubblico, non certo quello della comunità locale, e ciò deve essere prioritariamente considerato dal Governo. Per la medesima ragione lo sviluppo del villaggio non dovrà essere concepito sull’idea che debba cercare da sé il proprio senso. È il Governo ad essere responsabile della collettività, della fiducia, del controllo della situazione proprietaria edilizia e fondiaria, e a lui tocca decidere, non suggerire. L’intera cittadina rappresenta qualcosa di più simile a un servizio pubblico che non a un gruppo sociale. Dunque ogni parte del villaggio dovrà svilupparsi superando l’esame di una coerenza con l’accoglienza del visitatore e trovare in quella risposta i propri limiti.

Il Piano Urbanistico

Andiamo ad esporre ora i vari aspetti del piano di trasformazione alla luce dei problemi e dei principi riassunti sopra. Oggi l’insediamento è quasi informe. Tutti gli edifici diversi sono sparpagliati casualmente sul terreno. Non esistono vie. Salvo due percorsi che serpeggiano sul territorio con l’aria di andare verso il nulla. Vagano qui e là senza raggiungere alcuna visibile destinazione né delimitare spazi. Per fissare un centro organizzativo ho pensato ad una piazza. Una piazza pubblica aperta, fulcro naturale del territorio per quanto possibile. Attorno a questo quadrangolo si disporranno gli edifici pubblici principali. Funge da centro civico su cui convergono gli interessi della comunità.

Dovesse mai sorgere qualche tipo di edificio federale qui (esiste già al Congresso qualche proposta normativa del genere) si collocherebbe sul lato sud della piazza. Sicuramente l’ufficio postale se si decidesse di sistemarlo in un edificio proprio occuperebbe una posizione analoga, ma più probabilmente andrà insieme a una delle altre attività che elencheremo. Ci sarà bisogno di una chiesa da realizzarsi probabilmente nei prossimi anni, e speriamo sia aperta a diverse religioni su iniziativa della comunità, dovrebbe bastare per tutti una sola sede. Una chiesa così deve comunque occupare un posto importante nella piazza e le è stato riservato un apposito lotto.

Una delle attrezzature più auspicabili per Grand Canyon è un edificio comune o di vicinato. Destinato a vari usi, dalle riunioni, alle conferenze, alla proiezione di film, feste danzanti ecc. Può fungere da biblioteca, sala di lettura, incontro per associazioni. Ci possono stare tavoli da biliardo, piste per il bowling o altri passatempi. Si può realizzare a cura della comunità e dei suoi interessi, essere l’espressione più genuina dei desideri. Qualunque bottega negozio o altre attività può trovare posto sui lati orientale e occidentale della piazza. Già sull’angolo nord-orientale esiste una funzionale e graziosa rimessa veicoli. Nella piuttosto improbabile evenienza che col tempo si rendano necessari altri negozi o attività li si potranno realizzare assegnando lotti con la medesima procedura di quelli residenziali previsti nelle immediate adiacenze.

Sul lato nord della piazza si affaccia la stazione ferroviaria. Sul lato meridionale dei binari, dalla rimessa attuale verso ovest fino alle stalle e recinti della compagnia, si estende una striscia boscosa di giovani pini vigorosi. Si intende tutelarla come tale. Peraltro quella striscia potrebbe fungere da area di espansione dei binari nel caso se ne presentasse in futuro la necessità. Oggi lo spazio destinato alla piazza è abbellito dalla presenza di parecchi vigorosi pini gialli, caratteristici del paesaggio boscoso.

Si spera di conservare questa caratteristica a lungo, che il villaggio di Grand Canyon possa contenere al suo centro la luminosa immagine della foresta dell’Arizona invece dei comuni «ornamenti» di una cittadina qualunque. Basta un po’ di cura e considerazione per conservare quei pini e aggiungerci qualche altro albero. Raccomanderei di eliminare il sottobosco e mantenere invece a giardini di erba. Proibito comunque realizzare qualunque tipo di edificio nell’area adibita a piazza, e la cosa vale in senso assoluto, anche per cose molto piccole. Monumenti, chioschi, fontane, qualunque struttura di qualsiasi genere dovrebbe essere vietata.

L’organizzazione viaria

Al villaggio si accede da est sulla Grand View Road. Una strada molto utilizzata dagli automobilisti che arrivano da oriente o da Flagstaff, e ancor più dai turisti di Grand View e Desert View. La strada è molto ben tenuta grazie a lavori di miglioramento in gran parte eseguiti dalla compagnia ferroviaria. Da ovest arriva la Ash Fork Road, su cui converge poco fuori dal villaggio anche la Rim Road. Quest’ultima realizzata dalla compagni ferroviaria su permesso del Servizio Forestale e mantenuta in collaborazione. Tutte queste strade vengono inserite nel Piano; più un breve collegamento tra la fine del tracciato ferroviario da nord a sud e verso ovest sino alle stalle. Quest’ultimo tratto costituisce il margine settentrionale della piazza. Nuove vie saranno tracciate verso i lati est sud ovest della piazza proseguendo nelle varie direzioni e rendendo accessibili i luoghi che paiono più adatti per la residenza.

Per i particolari dello schematico piano viario si può far riferimento alla mappa allegata. L’idea è comunque di un sistema semplice e informale. Per questa ragione si evitano le abituali linee rette e per lo stesso motivo ci sono variazioni di larghezza. La carreggiata vera e propria dovrebbe essere molto più contenuta dello spazio destinato a via e comunque concepita in modo da tutelare in ogni modo le alberature. Soprattutto i pini gialli ma anche altre specie. Si tratta di esemplari sparsi che contribuiscono a conservare e sottolineare la naturalità dei luoghi molto più di quanto non farebbe ovviamente una alberatura rettilinea con un fosso di irrigazione. Si comprende quanto vie e piazza debbano conferire un carattere particolare al piccolo villaggio, lo stesso dei vicini boschi sul margine della valle o della Tusayan National Forest che si attraversa per raggiungere la cittadina.

Il sistema dei lotti edificabili

Coerentemente con l’intenzione di conferire informalità al progetto, non viene imposta rigidità alla suddivisione per lotti e isolati. Si è invece voluta proporre varietà di forme e dimensioni per quanto possibile agli spazi edificabili. In genere quelli residenziali sono piuttosto ampi. Dato che il terreno è abbondante ed economico, e pare importante evitare qualunque impressione di addensamento degli edifici, è stata adottata come dimensione ideale del lotto residenziale quella dei mille metri quadrati, anche se sono ammesse notevoli variazioni. Si ritiene che i lotti non debbano essere venduti ma concessi in diritto di superficie a cura del Servizio Forestale o di qualunque entità successiva.

Yavapai Walk

Come già accennato nei principi ispiratori di questo studio si deve stimolare il turista a instradarsi e percorrere il margine del canyon. Tale dispersione di visitatori pare opportuna soprattutto verso est più che nella direzione opposta. E coerentemente vengono valorizzate quelle attrazioni del territorio. In particolare per questo Piano (a) Yavapai Walk, (b) Yavapai Point Outlook, (c) Government Park, (d) Tusayan Garden, infine (e) Automobile Outlook. Già esiste un ottimo sentiero verso Yavapai Point. Ma deve essere migliorato e in alcuni tratti anche spostato. Nell’organizzazione definitiva la passeggiata deve toccare il bordo della valle solo in un decina di punti.

Luoghi da scegliere con cura per fornire le migliori vedute del canyon secondo una varietà di prospettive. Il resto del sentiero deve allontanarsi dal margine e scorrere su terreni sicuri tra cedri e Pini dell’Arizona, in modo da alternare le vedute e consentire una pausa tra le emozioni troppo stimolanti della valle. Non verrà lastricato il percorso, per lo meno non oltre la zona dove oggi sta l’esercizio del Sig. Verkamp, ma il sentiero deve essere spianato consolidato a sufficienza per consentire un passeggio facile e sicuro a adulti e bambini. Si collocheranno panchine rustiche nelle posizioni più adeguate, specie a Grandeur Point dove ci saranno parecchi posti a sedere.

Il capanno a Yavapai Point

Yavapai Point è il punto panoramico più frequentato dalla media dei turisti. Tutti gli uomini, donne, bambini per cui altri percorsi nella valle risultano troppo faticosi di solito raggiungono Yavapai Point. Una passeggiata da promuovere in modo particolare e per farlo occorre intervenire sul percorso. Alle necessità dell’escursionista a piedi risponde anche molto concretamente un riparo da costruirsi al belvedere, oggi decisamente troppo esposto. Quando il sole splende sulle rocce bianche nell’estate dell’Arizona quel luogo diventa caldissimo, la luce accecante, l’atmosfera disorientante. E nelle giornate in cui non splende il sole il visitatore può soffrire l’inclemenza del vento e la possibilità di pioggia o neve. Quasi tutti i turisti che usano il percorso vogliono fermarsi un po’ e godere la veduta. Da qui l’utilità di un adeguato riparo.

Dato il luogo particolare direi che l’edificio dovrebbe essere diverso da quelli giustamente pensati per altri punti non lontani. Invece di renderlo quasi invisibile bisognerebbe onestamente esporlo alla vista dal margine verso El Tovar. Senza interferire troppo potrebbe risultare visibile da tutta la zona a qualunque turista. Anche da quella distanza può diventare interessante e gradevole al visitatore. Diventare la meta naturale di una passeggiata e suscitare il desiderio di una escursione. Se necessario saranno predisposti i dettagli del progetto di questa struttura.

Government Park

Sono molte le ragioni per cui ho ritenuto necessario contrassegnare sulla mappa una zona riservata a Government Park. Altre aree sul margine del canyon frequentate dai turisti sono state in qualche modo sottratte al controllo governativo. E ci deve essere però una specifica zona libera da ogni vincolo di azione amministrativa e limiti giurisdizionali. Che possa costituire una sorta di «accesso ufficiale» al canyon. Un percorso attraverso il quale un visitatore casuale passa direttamente al margine della valle senza attraversare per forza zone con qualche vincolo personale o funzionale. Un valore che può sembrare più psicologico che altro, ma che in qualche evoluzione futura delle circostanze potrebbe apparire assai prezioso.

Ci aggiungo la possibilità che questa area possa un giorno rappresentare l’occasione di un ingresso effettivamente artistico al panorama del canyon. Un paesaggio stupendo che effettivamente richiede qualche tipo di introduzione. A cui oggi invece ci si avvicina senza nessuno degli elementi a cui potrebbe pensare un landscape architect o altro artista. Confesso di non avere le idee molto chiare a questo proposito al momento ma spero sinceramente che in un giorno futuro si possa operare decisamente in quella direzione. Per l’immediato posso solo raccomandare un trattamento molto semplice di Government Park. Il percorso panoramico servito e là dove necessario protetto in pietra rustica. Le alberature spontanee più all’interno tutelate e arricchite rimuovendo eventuali esemplari morti ripulendo e rendendo più gradevole il tutto. Tra gli altri interventi anche la realizzazione di posti a sedere.

La trasformazione principale proposta per l’immediato è la costruzione di un ampio percorso rettilineo, il Tusayan Mall che risale su rustici gradini di pietra dall’incrocio della Grand View Road e si dirige al bordo verso nord. Una passeggiata resa più solenne e attrattiva, importante e di dimensioni sufficienti a indicare come conduca a qualcosa di immenso valore. Nel progetto si può osservare il Tusayan Mall che continua a sud tagliando Grand View Road, Apache Street, Navajo Street, fino al previsto campo di aviazione. Data la pendenza naturale non si può pensare ad altro traffico che quello pedonale. Anche per questo unico scopo la parte del percorso a sud di Grand View Road non sarà necessaria per qualche anno. Ma arriverà il giorno non lontano in cui anche il campo di aviazione si trasformerà in un centro di notevole interesse, e il percorso pubblico in un comodo servizio: a questo futuro guarda l’idea. Come si capisce dalla carta la sezione meridionale di Tusayan Mall taglia in due il terreno della scuola in modo certamente discutibile. Se necessario in futuro quell’ambito si può riprogettare secondo criteri diversi, per adesso le cose restano così.

Tusayan Garden

Appena a est del progettato Government Park e affacciato a sud sulla Grand View Road un caldo soleggiato pendio oggi ricoperto di artemisia. Se osserviamo lo spazio nel suo insieme possiamo trovarci un intero catalogo delle specie native dell’altopiano fino alla Tusayan Forest. All’inizio di settembre ho contato cinquanta distinti tipi di cespugli fioriti nell’area. Credo che con poca fatica e spesa si possa facilmente arrivare anche a cento. La mia idea sarebbe di fare della zona una sorta di semplice orto botanico della flora locale, rendendolo accessibile con qualche sentiero appena tracciato sul pendio e contrassegnando le varie diverse specie con qualche etichetta leggibile e poco vistosa.

Una giardino del genere richiede una certa pur comoda cura, ma senza particolari investimenti. Se qualche esponente del Servizio Forestale locale vi si dedicasse con un po’ di buona volontà il giardino sarebbe una cosa bellissima. Certo senza questa cura e interesse personale nessun investimento di risorse sarà mai sufficiente. Nell’orto il visitatore può apprendere come identificare correttamente gli alberi i cespugli le erbe del canyon e Tusayan Garden diventerebbe una delle attrazioni principali. Aiuta anche a evitare che tutti i turisti si precipitino in massa insieme verso il bordo della valle.

Il Belvedere dell’Automobile

Nella situazione attuale il margine della valle non si raggiunge troppo comodamente in auto salvo per alcuni punti, e di conseguenza anche per offrire un ulteriore elemento di interesse propongo di realizzare un Automobile Outlook in una posizione a nord-est del Tusayan Garden. Qui la parete del canyon scende di colpo per trecento metri, e la veduta si spalanca senza interruzioni dagli Indian Gardens sotto, ad ampie porzioni dell’altopiano, alle cime e ancora oltre ai «templi». Un panorama tra i più grandiosi di tutta l’area. Il bordo richiede qualche tipo di protezione a muretto rustico con posti a sedere. Poi un ampio parcheggio dove sistemare le automobili dei visitatori. Per arrivare facilmente al parcheggio e relativo belvedere basta una strada derivata dalla Grand View Road lungo un valloncello.

Pozzo minerario Buttinski

Vicino all’innesto del percorso automobilistico sulla Grand View Road, all’angolo col Tusayan Garden, esiste l’ingresso inutilizzato di una miniera. Si spera che presto vengano revocati tutti i permessi teorici di sfruttamento minerario ma la si potrebbe conservare a titolo di «colore locale».

Altri elementi di interesse verso ovest

Il visitatore deve essere incoraggiato ad imboccare il percorso sul margine della valle verso ovest. A questo proposito esistono due elementi di attrazione nell’affaccio della zona ferroviaria e in quello dello studio Kolb Bros. Anche la testa del Bright Angel Trail funge da punto di interesse per alcuni e potrebbe diventarlo ancora di più con qualche semplice intervento. Sia per segnalare lo stesso Bright Angel Trail sia per mantenere il diritto di passaggio pubblico nella striscia che divide dalla carreggiata, chiedo nel mio progetto di tutelare una fascia chiamata Bright Angel Lane, larga una quindicina di metri, che corre a occidente della ferrovia da Ash Fork Road alla testa del sentiero sul margine del canyon. Un terreno oggi di diritto della Cape Horn ma che si spera possa presto passare sotto il controllo pubblico federale. Con poche operazioni si può far arrivare il Bright Angel Trail sin qui a raccordarsi con la proposta Bright Angel Lane.

L’idea complessiva del Bright Angel Trail è estremamente interessante. La fama del sentiero è assai diffusa e i visitatori che lo conoscono arrivano al canyon carichi di aspettative poesia e avventura. Purtroppo però l’accesso attuale al percorso è una scioccante delusione con quelle premesse. Nulla di meno poetico e romantico di un percorso che comincia snodandosi tra recinti per cavalli, macchine agricole, fuligginosi bruciatori, depositi e cortili. Ho personalmente chiesto ai rappresentanti della Santa Fe Railway e della Fred Harvey Co. di liberare quella striscia perché la si possa iniziare a trasformare da parte del Servizio Forestale.

È possibile promuovere ulteriormente il Bright Angel Trail sfruttando spazi Kolb Bros, e la richiesta della Fred Harvey Co. per costruire un locale pubblico e un osservatorio vicino alla testa del sentiero da mantenere accessibile. La medesima compagnia chiede anche di edificare una serie di piccoli cottage nei pressi del bordo da affittare ai turisti, e sviluppare così una specie di contenuto quartiere attorno alla sala comune. In linea di principio non avrei nulla in contrario visto che entrambi i progetti accrescono l’interesse per la direzione occidentale, oltre a rispondere ad alcune necessità di chi visita il Gran Canyon.

Ancora più interessante sarebbe potenzialmente la realizzazione da parte di Fred Harvey Co. in stretta relazione coi progetti menzionati, di una superficie molto più ampia contigua. Dove pare possibile organizzare sentieri, belvederi, aree di sosta, spazi pubblici per il godimento dei turisti visitatori. Tra gli interventi ci sarebbe il restauro e promozione al pubblico delle magnifiche scoperte in una caverna sotto il bordo della valle; a questo proposito chiederei al Servizio Forestale e all’Ente che gli succederà di promuovere la conservazione di questi reperti.

Uffici per le stalle e recinti

Attualmente è sospesa una richiesta per uno spazio a uffici legato alle attività dei cavalli. Se ne era già parlato in passato e ci saranno altre richieste in futuro. Si pensa di solito da parte di tutti che il punto più comodo per questi uffici sia nel triangolo dove sino a poco tempo fa sorgeva il tendone sede del Servizio Forestale, appena a est della ferrovia e a sud della Grand View Road. A questo scopo l’ho destinato nel mio progetto. Ribadisco che gli uffici dovrebbero essere strutture permanenti, gradevoli allo sguardo, affacciati sulla via verso ovest e in un fronte parallelo alla strada, con arretramenti identici. La collocazione degli edifici dovrebbe poi essere tale da non sacrificare i begli esemplari di pino giallo che esistono nell’area. Sul retro esiste la possibilità di carico scarico passeggeri.

Uffici amministrativi

La posizione già scelta per gli uffici del Servizio Forestale e su cui sorge un piccolo edificio non mi pare del tutto soddisfacente. Del resto non riesco a trovarne una migliore nella situazione attuale. Nel caso in cui lo spazio proposto per Government Park venga molto trasformato in futuro, e gli venga aggregatolo spazio Verkamp, pare auspicabile collocare lì ufficio amministrativo e museo nel parco. L’investimento attuale per l’ufficio è tanto minimo da far pensare che non sia impossibile eliminarlo o ricostruirlo altrove quando se ne presenti l’occasione. Nel caso di realizzazione di uno specifico Ufficio Federale sul lato sud della piazza uffici e museo potrebbero trasferirsi lì.

Stazione Ranger

L’attuale sede ranger, dove abita il responsabile del servizio forestale in carica, si trova a quasi quattro chilometri dall’ufficio amministrativo. Il che risulta parecchio scomodo, e ci sono state parecchie discussioni su vari progetti di trasferimento più vicino. La migliore localizzazione a mio giudizio si trova in un’area a sud della Grand View Road appena a est della zona campo. Personalmente non sono troppo convinto di questo trasferimento ma tutto considerato in futuro la situazione potrebbe cambiare e renderlo importante. Raccomanderei quindi di destinare quell’area a scopi amministrativi calcolando anche l’eventuale possibilità di residenza del sovrintendente.

Area del parcheggio automobili

Esiste una urgente domanda di un piccolo spazio di sosta vicino alla stazione ferroviaria, all’albergo, e sui margini della valle, dove le automobili possano essere parcheggiate qualche ora mentre i visitatori sono a tavola o a vedere il canyon. Una comoda ubicazione per tale parcheggio sta appena a sud della Grand View Road, a ovest dei terreni a campeggio pubblico e a est degli uffici delle stalle. Le auto sono al sicuro perché in piena vista e vicine al garage pubblico. Una funzione che ha anche il vantaggio di essere immediatamente convertibile destinando il medesimo spazio ad altre attività che dovessero presentarsi in futuro.

Terreni delle Scuole

Nella stesura del sistema viario e di suddivisione dei lotti edificabili ho previsto ampi spazi da destinare alla scuola. La superficie attuale è sufficiente alle necessità, ma è auspicabile per il futuro una espansione oltre la strada verso sud. Per esempio per un campo da baseball, o per altri scopi che si presentassero, non vale proprio la pena penalizzare una scuola nello spazio quando ce ne è così tanto a disposizione. Se il proposto Tusayan Mall crescesse sino a diventare in futuro una importante arteria (vedi nella mappa), ne soffrirebbe lo spazio attuale della scuola. E ci sarà certamente la necessità di un edificio scolastico più grande. Il modo migliore di affrontare la situazione spostarsi altrove. E nessun posto pare migliore per farlo che verso est senza alcun problema. Mentre oggi per gli alunni delle scuole e i loro bisogni paiono sufficienti alcuni giochi in più dalle altalene agli scivoli all’asse di equilibrio e via dicendo. Se li potrebbero anche costruire da soli con l’aiuto del ranger forestale. Di questo ho già discusso con T. Earl Wylder, oggi responsabile del servizio trovando disponibilità.

Area stalle e recinti

Le previsioni attuali confermano e allargano il ruolo del servizio cavalli per il turismo nel canyon negli anni a venire. Le stalle gestite da Fred Harvey Co. quindi rappresentano un punto fisso dell’attrezzatura del villaggio, mantenute nella posizione e con possibilità di espansione a sud. Bisogna pensare che potrebbero entrare in campo anche altri gestori di stalle per cavalli e mettere a disposizione spazi a ovest della ferrovia.

Cimitero

Se Grand Canyon è una cittadina abitata pare inevitabile che qualcuno degli abitanti ci muoia. Un cimitero rappresenta un aspetto necessario del piano urbanistico. Sinora sono avvenute numerose sepolture sparse sul territorio e non possiamo rinviare una soluzione più adeguata e civile a quell’evenienza. Si è scelto allo scopo un terreno su cui crescono parecchi pini gialli da adibire a cimitero cittadino. Si trova a est del villaggio e a nord della Grand View Road. Nel prossimo futuro verrà redatto un progetto più dettagliato.

Atterraggio aeroplani

Pare un po’ futuribile oggi inserire una stazione aeronautica in un piano regolatore. Ma a giudicare dai progressi in corso, l’aeroplano sta diventando uno strumento diffuso per gli spostamenti di lavoro o piacere. Mi permetto di profetizzare che presto ciò succederà anche qui da noi diventando una parte di rilievo delle attività del canyon. È oggi possibile destinare spazi agli aeroplani senza penalizzare ingiustificatamente alcun interesse, e speriamo che questa parte del piano susciti al massimo qualche perplesso sorriso.

Raccomandazioni particolari

Concludendo, due raccomandazioni particolari su aspetti che avranno notevole influenza nello sviluppo futuro del villaggio. La prima è che il Servizio Forestale incarichi degli ingegneri competenti per studiare la possibilità di un servizio approvvigionamento idrico, di rete fognaria, e di servizio illuminazione per Grand Canyon. La seconda raccomandazione è che i rappresentanti del Governo Federale promuovano qualche tipo di organizzazione amministrativa autonoma di autogoverno degli abitanti la cittadina. In genere le comunità americane si organizzano da sole in questo, ma nel caso specifico i componenti cambiano con ritmi troppo rapidi e rendono necessario un intervento di sostegno alla formazione di una entità del genere. […]

NOTA dell’Autore: nel corso di questo studio ho ricevuto graditi contributi e sostegno da numerosi membri del Servizio Forestale. Ringrazio tutti e in particolare gli Assistenti E. A. Sherman, Frank C. W. Pooler, Don P. Johnston; Conservazionisti Aldo Leopold e Harrison D. Burrall, Sovrintendente T. Earl Wylder per il Grand Canyon National Monument. Di grandissimo valore è stato anche il minuzioso e illuminante studio di problemi raccolti nel «Grand Canyon Working Plan» (aggiornato al marzo 1917) di Don P. Johnston e Aldo Leopold. Un contributo fondamentale nella redazione del mio progetto.

A Plan for the Development of the Village of Grand Canyon, Arizona, U.S. Department of Agriculture and Forest, Service, Washington D.C. 1918 – Traduzione di Fabrizio Bottini
Le immagini di repertorio e atmosfera diverse dalla mappa del Piano sono da: N.H. Darton, Story of the Grand Canyon of Arizona, 1926
Si veda su questo sito anche l’analogo seppur diverso – per dimensioni obiettivi e istituzioni – Piano Regionale dell’
Appalachian Trail di Benton MacKaye 1921

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