Il bosco urbano e l’urbanistica (1926)

Quello che chiamo bosco della città non è affatto una pura teoria, né qualcosa semplicemente adottato con successo solo in Europa, in situazioni economiche e stili di vita diversi. Si tratta invece di qualcosa di radicato anche in America, che vale la pena prendere in seria considerazione per introdurlo nella pianificazione urbana corrente. Se consideriamo…

La «city tascabile» a Torino tra le due guerre mondiali

La categoria della “semplicità” sicuramente si adatta male alle vicende urbanistiche, complesse per definizione nell’intreccio di attori, nell’incrociarsi più o meno virtuoso di eventi, nell’attraversare momenti storici e obiettivi sociali spesso profondamente diversi. Ciò premesso, il caso specifico della via Roma nuova a Torino, nell’ultima fase di progettazione e attuazione degli anni Trenta, sembra piuttosto…

La Città Verticale (1922)

Nella città più verticale del mondo, gli uomini si sono arrampicati sui loro sogni e le proprie ambizioni, sino a snelli grattacieli, che paiono declamare la pura audacia dell’essere fatti di banale cemento. Minareti che sfidano le stelle, torri che impalano la Luna. Un castello barocco di cinquanta piani costruito da un principe mercante con…

Cancellare la povertà suburbana con un trucco statistico?

Per mezzo secolo, con varie intensità e narrazioni, si sono scontrate le scuole urbana e antiurbana, o meglio se guardiamo questo scontro in una prospettiva storica basata sull’oggi (in effetti non ne abbiamo altre migliori) quella dei valori civico-sociali e quella familiare-tradizionale. La prima in un modo o nell’altro accettava, in fondo nella scia delle…

L’innovazione che cambia la vita

Quante volte anche i più convinti «militanti della mobilità dolce», anche i più abituali e spontanei utenti di biciclette, mezzi pubblici, percorsi pedonali per ogni spostamento di lavoro o tempo libero, si trovano di fronte a uno scoglio (piccolo o grande non importa qui gran che) problematico? In pratica si potrebbe rispondere ogni giorno, qualche…

Prove tecniche di governo sovracomunale: comprensori e città (1967-1969)

Comprensori, province, pianificazione Le esperienze di pianificazione intercomunale assumono nel periodo di convergenza fra programmazione e regionalizzazione uno specifico e non casuale ruolo. Non si tratta di un coincidenza, o dell’ovvia sovrapposizione di temi per contiguità di attori e strumenti, ma di vera complementarità, che mette in secondo piano le differenziazioni locali, riconducendole (semplificando al…

Calcoliamo il valore ecologico, economico e sociale di un albero

Il metodo chiamato CAVAT – Capital Asset Value for Amenity Trees – rappresenta la base necessaria per considerare l’albero come un capitale anziché un costo. È concepito sia come strumento strategico e di supporto alle decisioni per quanto riguarda le alberature nel loro insieme, sia come metodo eventualmente applicabile ad esemplari individuali, là dove si…

La (filologica) città giardino del futuro

Esiste un modello di riferimento certo, per quel fortunatissimo ossimoro di origine biblica che si chiama Città Giardino? Moltissimi risponderebbero a colpo sicuro: sì, ovvio, ed è la sintesi sociale, ambientale e territoriale operata da Ebenezer Howard col suo opuscolo-programma a cavallo dei due secoli scorsi: To-morrow, a peaceful path to real reform. Uno sguardo…

La collina degli eretici: dove il suolo agricolo vale più dei metri cubi

Qualche anno fa mi chiesero di recensire un film su un territorio urbano-rurale particolare, quel distretto delle Langhe al tempo stesso campagna ricca dove il suolo delle vigne parrebbe inattaccabile da certa modernizzazione stracciona urbanizzante a vanvera, ma dove in modo strisciante si iniziavano comunque ad avvertire strane spinte, in bilico tra conservazione e sviluppo,…

Funzione sociale educativa dell’urbanistica italiana nelle colonie (1937)

Quando si parla di urbanistica coloniale, occorre intendere il problema in senso assai più lato di quello che comunemente si intende in Italia: non fermarsi alla sistemazione isolata dei centri maggiori e a quei problemi locali a cui l’urbanistica corrente in generale si limita; affrontare invece, fin dall’inizio, il problema totalitario, partendo da presupposti e…