C’è vita intelligente fuori dallo shopping?

C’è qualcosa che non torna nell’entusiasmo da un lato per tutte le possibili tecnologie smaterializzanti dell’universo, dall’altro nel permanere di una cultura degli spazi a dir poco novecentesca, industriale, segregata. Quanto c’è di malafede, e quanto di ignoranza? Ogni tanto qualche autorità cittadina, regionale, federale, ministeriale o che, si dichiara sostanzialmente contraria ai centri commerciali,…

Suburbio: diffidate (soprattutto) degli imitatori!

Ricordo ancora con un un certo choc, il brevissimo ma illuminante scambio di battute con un giovane architetto che svolgeva attività didattiche in una prestigiosa università europea. Alla mia osservazione, pur molto diplomatica perché avveniva in presenza degli studenti, sulla natura di sprawl suburbano di un’area di esercitazione di progetto, la signora (di una signora…

La casa in Italia: valore umano e programma politico (1948)

Ammettiamo pure che la casa del nostro tempo non esista, o, per meglio dire, che non sia chiaramente individuabile in un tipo altrettanto definito quanto quelli del passato; dovremo tuttavia riconoscere che esiste oggi, più che mai, la coscienza della casa, il desiderio cioè, universalmente manifestato e validamente sostenuto, di correggere gli errori che impediscono…

Il problema del riflusso suburbano

Chi crede fermamente nel mercato, forse farebbe meglio a crederci sul serio, ovvero dar retta a cosa tira di qua e di là quanto a domanda e offerta, in senso lato. C’è stato un periodo piuttosto lungo in cui esisteva una nuova frontiera dei consumi materiali, sviluppata secondo una catena via via sempre più integrata.…

Invece del Modulor post-moderno

C’è una costante decisamente fantasiosa in quasi tutte le descrizioni e/o previsioni progressiste e «futurologiche» riguardanti la città. I comportamenti innovativi riguardanti l’abitare, il lavoro, le relazioni, la mobilità, per esempio la rivalutazione dello spazio pubblico rispetto al privato, la cooperazione anziché la competizione, l’uso di mezzi di trasporto pubblico o della bicicletta, tutti nessuno…

La demotorizzazione terrorizza i «mercati»

Ogni tanto, sempre più di frequente in realtà, qualche giornalista ci racconta nei dettagli e con ampio respiro narrativo l’automobile «del futuro». Lo spunto è puntualmente qualche annuncio delle grandi aziende che stanno da anni impegnandosi negli studi e sperimentazioni driverless-car e relativi investimenti, e che fissano sempre più o meno attorno al 2020 l’immissione…

Un modo per valutare la qualità abitativa

Follow The Money pare la solita raccomandazione cinico-realista da prendere sempre con le molle, soprattutto se si è di spirito aperto e progressista. Eppure, specie quando si vuole stabilire qualche base certa di giudizio e orientamento, quello del portafoglio e dell’interesse spicciolo pare sul serio un ottimo punto di partenza. Se non altro perché poi…

Il chilometro zero delle schifezze

Una trentina d’anni fa, quando tutte le discussioni sul ruolo della bicicletta nel trasporto urbano erano in gran parte ancora di là da venire, il sindaco di una grande città si fece per ovvi motivi di immagine fotografare su una piccola pieghevole mentre si chinava a bere a una fontanella. La foto suscitò tra le…

La dimensione urbana ideale per socialità e cultura (1921)

Una città giardino deve contenersi entro una determinata dimensione. Si tratta di uno dei suoi principi base. Questo capitolo come indica il titolo tratta le dimensioni in quanto sufficienti ad assicurare il godimento di relazioni sociali e vita culturale ai cittadini, ma senza crescere esageratamente per rispondere questa necessità. Perché pare implicito, che alcuni svantaggi…

Far finta di essere sani (ma essere urbani)

Quando ascoltiamo pensosi architetti riflettere ad alta voce sul «problema delle periferie», non possiamo fare a meno di condividerne il punto di vista: degrado spaziale, degrado ambientale, degrado sociale e questioni economiche, tutto si lega inestricabilmente. Siamo così intenti ad ascoltare la narrazione degli architetti, che ci sfugge una contraddizione macroscopica: se ci spostassimo idealmente…