Costolette di sinistra

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Foto J. B. Gatherer

Ogni tanto l’alto dibattito tra i disorientati riformisti di tutto il mondo, arruola anche idee decisamente strampalate e di dubbia qualità, fra le costole della sinistra. Sia però consentito almeno per una volta spezzare una lancia a favore del pur sempre saldamente reazionario Terminator Schwarzenegger, che a suo tempo, quasi una decina d’anni fa, ne ha combinata una davvero buona: non di sinistra ma certamente assimilabile al campo progressista. Quando lui era governatore, e su sua partecipa spinta, lo Stato della California ha infatti prima emendato la propria legge urbanistica, accogliendo le proposte stese in uno White Paper a cura del new urbanism, e poi ha fatto anche qualcosa di molto, molto più importante.

Ma partiamo dalla prima questione, quella delle forme urbane. Evidentemente, anche a livello istituzionale e anche in una maggioranza repubblicana le meraviglie dello sprawl stanno smettendo di essere considerate tali, e il paesaggio di freeways, centri commerciali e villette, tutti rigidamente separati e connessi dalla sola automobile, diventa insostenibile. L’insediamento disperso non è però solo il frutto dell’intreccio fra le perversioni del mercato e l’inerzia progettuale, ma anche figlio della tradizione normativa americana, basata sullo zoning. La maggior parte delle ordinanze di zoning sono basate solo e rigidamente sulle destinazioni d’uso: la principale preoccupazione è di riunire usi dello spazio simili e correlati, separandoli da altri considerati incompatibili. Queste regole rendono impossibile realizzare qualcosa di simile agli spazi di alta qualità urbana che caratterizzano le parti storiche consolidate delle città.

Edifici come quelli tradizionali coi portici o coi negozi sul fronte sono di fatto illegali, e i parcheggi davanti alle case sono non solo consentiti, ma in pratica obbligatori. In alcune zone degli Stati Uniti si sono sviluppati negli ultimi anni regolamenti basati sulla forma anziché sull’ uso. Si tratta di un approccio multidisciplinare che lega la rete della circolazione e degli spazi pubblici alle forme degli edifici e dei lotti edificabili, cercando esattamente quello stretto e virtuoso rapporto fra ambito pubblico e spazio privato che è la caratteristica peculiare delle città, e che manca totalmente nell’insediamento suburbano.

Il codice basato sulla forma è stato definito nel documento preliminare redatto dal gruppo di new urbanist: “una scatola di montaggio dotata di istruzioni … una ricetta per realizzare interi quartieri che comprendano ogni tipo di abitazione, e insieme i necessari usi commerciali per i suoi bisogni”. Ovvero, l’esatto contrario della segregazione funzionale che caratterizza lo sprawl, che è anche il frutto di una pianificazione frammentata fra i vari approcci dell’ambientalista, dell’ingegnere stradale, dei progettisti edilizi e di quelli dell’arredo a verde.
Terminator ha davvero terminato qualcosa, e la legge urbanistica californiana, nella sezione 65302(a) ha avuto inserito: Testi e diagrammi sull’uso dello spazio, la localizzazione e dimensioni dei vari usi del suolo, le regole di azzonamento urbano attuative, possono anche esprimere le intenzioni della comunità riguardo al progetto delle forme urbane. Possono differenziare quartieri, distretti, corridoi, prescrivendo I vari usi misti e tipi residenziali, e regolare le correlazioni fra edifici e tra essi e lo spazio pubblico della strada.
In altre parole, le città se vogliono possono suggerire “schede progettuali” nei propri strumenti urbanistici, e nessuno può fare ricorso dicendo che così si va contro i valori dell’Occidente, la libertà di libero arbitrio, eccetera. Scherzi a parte, e precisando per chi non l’avesse capito che non intendo arruolare nessuno: una buona cosa, pragmatica, e che delega alle comunità locali la scelta sulla qualità del proprio spazio. Ma c’è ancora la seconda riforma lasciata in eredità da Schwarzenegger, a cui qui lasciamo solo un piccolo spazio conclusivo anche se è infinitamente più importante: il cosiddetto Senate Bill 375, che lega i finanziamenti alle amministrazioni locali al rispetto di alcuni criteri ambientali facilmente e scientificamente verificabili (emissioni).

Emissioni che, come si è ampiamente dimostrato, vengono abbattute certo con le innovazioni tecnologiche tipo auto elettriche e simili, ma la potenza è nulla senza controllo, ovvero queste innovazioni tecnologiche funzionano davvero solo nell’ambiente urbano adeguato. Il quale ambiente urbano è più o meno al millimetro quello indicato dal Libro Bianco dei nuovi urbanisti di cui sopra. Insomma se proprio volessimo trovare a tutti i costi delle costole alla sinistra, più che Terminator in sé potremmo cercare il suo metodo, forse drastico ma assai verificabile, per ciò che è giusto e ciò che non lo è affatto. Il resto lo giudicherà la Storia: non c’entra nulla con destra e sinistra, né coi valori difficilmente valutabili di cui tanto si parla in terra di Vanvera. Ma vallo a spiegare ai mozzi che si improvvisano grandi timonieri.

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