Una critica al movimento per la Città Giardino (1913)

Premessa del traduttore Nonostante il titolo, e forse anche nonostante le intenzioni, il testo che segue non è in senso stretto una critica al movimento della Città Giardino. Almeno al tipo di movimento che si studia nelle università, e che sta alla base di buona parte dell’urbanistica del Novecento. Trystan Edwards scaglia i suoi ironici…

Come si progetta una New Town (1946)

Secondo la manualistica ufficiale, la superficie minima necessaria per realizzare un nuovo quartiere residenziale è di circa venti ettari per mille abitanti. Ciò comprende gli esercizi di vicinato, scuole dell’obbligo, chiesa, edifici pubblici per servizi, strade, parcheggi. Si tratta di una base minima, con una densità di circa 80 abitanti ettaro, che però con una…

La città fantasma a est del Rio Mincio

«Arrivando in aereo verso la metropoli si è ingannati come da un miraggio. Da migliaia di metri di quota pare di vedere immensi spazi vuoti in tutte le direzioni: si potrebbe giurare che lo sprawl suburbano possa proseguire tranquillamente senza alcun controllo. Si potrebbe giurare che non esistono confini logici, alle lottizzazioni estese per decine…

Spazio pubblico, spazio privato: questo è il problema!

Ogni tanto sembra di non capirci più nulla, fra le contraddizioni incrociate di chi nelle cose urbane predica benissimo ma razzola pessimamente, a partire da quegli «amici dell’ambiente» assai poco propensi a guardare oltre il proprio naso. Escludiamo ovviamente da subito le persone che con la scusa di tornare alla natura paiono del tutto ignare…

Il mito del ritorno sottoterra

Cosa fa, detto brevissimamente e molto in soldoni, il cosiddetto «cementificatore»? Stabilisce una salutare distanza fra noi umani e l’umido traditore suolo, dentro al quale prima o poi dovremo tutti finire, circa un metro sotto per l’esattezza, insieme a talpe lombrichi e vivacissime reti di muffe, ma nel frattempo meglio restare all’asciutto, visto che la…

La casa in Italia: valore umano e programma politico (1948)

Ammettiamo pure che la casa del nostro tempo non esista, o, per meglio dire, che non sia chiaramente individuabile in un tipo altrettanto definito quanto quelli del passato; dovremo tuttavia riconoscere che esiste oggi, più che mai, la coscienza della casa, il desiderio cioè, universalmente manifestato e validamente sostenuto, di correggere gli errori che impediscono…

Far finta di essere sani (ma essere urbani)

Quando ascoltiamo pensosi architetti riflettere ad alta voce sul «problema delle periferie», non possiamo fare a meno di condividerne il punto di vista: degrado spaziale, degrado ambientale, degrado sociale e questioni economiche, tutto si lega inestricabilmente. Siamo così intenti ad ascoltare la narrazione degli architetti, che ci sfugge una contraddizione macroscopica: se ci spostassimo idealmente…

Brasilia: decide l’uomo, dove (1960)

Quando gli stranieri apprezzano le bellezze dell’attuale capitale del Brasile, Rio de Janeiro, o il fascino sonnacchioso delle vecchie città di provincia, i brasiliani accettano il complimento con calma e un certo compiacimento, come si sono abituati a fare negli anni. Ora, quello che fa davvero battere forte il cuore nazionale del Brasile e brillare…

Piani di ampliamento cittadino (1910)

Il Town Planning Act promosso da John Burns, saggiamente concentra l’attenzione degli urbanisti britannici prevalentemente sulle trasformazioni delle zone ancora inedificate ai margini delle città, dove stanno avvenendo i peggiori scempi. Non si deve però pensare di poter considerare a sé queste aree suburbane. L’urbanistica riguarda il problema complessivo dell’organizzazione della vita cittadina. L’alto livello…

Atti socialmente osceni in spazio pubblico

Probabilmente conosciamo tutti qualcuno (molto più di qualcuno) che per lungo tempo magnifica la bellezza e amenità di un luogo, senza entrare mai troppo nel merito. E quando, piuttosto stufi di ascoltare quella solfa, di sentire ripetere all’infinito il nome di un luogo, proviamo giusto per noia a capirne di più, quasi sempre scopriamo che…