La periferia non è un’espressione geografica

Probabilmente confondere le acque è sia una tentazione che una propensione, ovvero ci si prova sempre in un modo o nell’altro. Capita un problema, una questione qualsiasi, di varia gravità, e tutti ci si scaraventano entusiasticamente dentro rivendicando il possesso della soluzione miracolosa: di sicuro la cosa non aiuta gran che, almeno se si vuole…

Urbanistica: roba troppo seria per gli urbanisti

Mi raccontava una conoscente, di un suo amico planner e consulente di parecchie amministrazioni nel nord-ovest degli Usa, nonché studioso critico del fenomeno dello sprawl, il quale nella fase matura della carriera si era finalmente sistemato, comprandosi una bella villa esurbana con grande giardino, raggiungibile in un’ora di Suv dalla tangenziale di Portland. Del resto…

Architetti e terrorismo coattone

Alzi la mano chi, avendo seguito qualcosa in più di una battuta fugace sull’unità di vicinato o quartiere coordinato, non ha mai sentito parlare dell’architetto Clarence Perry. Più che al nome e cognome, mi riferisco qui alla qualifica professionale, nel senso che il rapporto di Perry con l’architettura è simile a quello delle viti autofilettanti…

Periferie dell’architettura

Esiste una variante dell’architettura moderna che si potrebbe definire a sua insaputa, perché proprio non sa di esistere. Una quarantina di anni fa il critico Charles Jencks decretava la morte dell’architettura moderna, stigmatizzando le cariche di dinamite che avevano fatto implodere gli stecconi popolari razionalisti di Minoru Yamasaki a St. Louis, e scatenava in buona…

Il verde non deve essere solo orizzontale

Non c’è alcun dubbio che il mondo sia tanto più bello quanto più è vario e interessante. Ma proprio perché lo vogliamo sempre più bello e interessante questa varietà è da intendersi rigorosamente inoltre, in più, non invece. Pare che però la tendenza, anche riguardo al verde, al rapporto con la natura più o meno…

Lo specialista e l’imbecille

Esistono due forme di imbecille: chi se ne accorge, e chi sta attaccato alla propria imbecillità scambiandola per identità. Ma anche l’imbecillità, al pari di tante cose, può funzionare da motore del mondo, di carriere personali, se adeguatamente sfruttata, gestita, promossa. La questione riguarda tutti i campi dello scibile, ma si fa seria quando coinvolge…

Un’arteria anulare per la Grande Londra (1910)

Se non fosse per la straordinaria importanza dell’argomento che propongo, quasi dovrei scusarmi del fatto di presentarlo a questo Convegno, vista la distanza da una prospettiva propriamente architettonica. Ma pare anche particolarmente adeguato discuterne qui, vista la fortunata presenza di ospiti d’oltreoceano con esperienze di problemi simili. Va detto che il caso di Londra hè…

Fra piano e progetto, la differenza salta agli occhi

C’erano una volta due mondi distinti, che solo politica e necessità riuscivano a mettere insieme. Uno era fatto soprattutto di disegni, grandi tavole di schizzi o dettagli tecnici, singoli edifici, strade, e non mancavano neppure, e tratteggiare un quadro di insieme, le vedute a volo d’uccello di interi quartieri completi di alberature, piazze e viali…

Ora e sempre Resilienza (urbana)

A quanto pare la globalizzazione e vorticosa circolazione delle voci (a volte scambiate per informazione) nel corrispondente villaggio globale pone gravi problemi di senso. Perché queste voci infilate nel frullino di siti blog e social network si trasformano in un battibaleno nell’esatto contrario dell’informazione, confondono, banalizzano, a volte magari pure informano ma lo fanno parzialmente,…

Conservatori per forza

Quante volte vediamo usare il termine peggiorativo cementificazione come sinonimo di trasformazione? Si legge l’opinione di qualche intellettuale, o convinto di essere tale, su un quotidiano, a proposito di ecomostri, colate di calcestruzzo, sprechi di suolo, per poi scoprire che voleva invece dire rifacimento di un edificio in forme sgradite, volumi un po’ esagerati del…