Imprese e urbanizzazione in ordine sparso

Inutile sottolineare come nonostante il fondamentale apporto di aspirazioni individuali e familiari, di tempo libero e di relazione, di servizi correlati a questi aspetti, il vero centro e motore delle trasformazioni urbane e territoriali sia da sempre l’attività economica, produttiva, di ricerca, amministrativa o finanziaria. Su tutto l’arco dell’ultimo secolo, gli effetti di questo nucleo-motore…

Automazione e Localizzazione (il lavoro e la città)

È piuttosto noto che lo slogan identitario degli agenti immobiliari riecheggia sulle tre categorie di «Location – Location – Location». Ovvero che tutto il valore alla fin fine si risolve nella posizione relativa del bene scambiato, e non certo delle sovrastrutture qualitative complementari che gli si possono comunque appioppare per buona misura, e che di…

La resurrezione e trasfigurazione del «Lifestyle Center»

Negli anni ’90, all’ascesa della relativa innovazione culturale costituita dal New Urbanism, si accompagnava una sperimentazione di modelli alternativi, o evoluzioni di formato per meglio dire, dei paradigmatici claustrofobici baccelli stigmatizzati dal capitolo introduttivo di Suburban Nation, il libro denuncia fondativo del movimento. Probabilmente assai più interessanti delle ricette proposte direttamente dai progettisti aderenti al…

Dismissione economica suburbana

Tutti sappiamo più o meno cosa sia un processo di obsolescenza programmata, quella cosa che tutti negano, che formalmente sarebbe pure illegale, ma che si pratica a man bassa e anzi pare la cifra portante del nostro sistema consumistico. Al punto che non c’è neppure bisogno di inventarsi le tremende diavolerie «fisiche» pure a volte…

Sprawl, densità, economia

In principio era il concetto di crescita infinita ai suoi albori, unito alla meccanica specializzazione: per così dire, ci si allargava e ci si restringeva allo stesso tempo. Lo stabilimento o ufficio amministrativo più grande, per produrre più pezze di tela, barre di ferro, pratiche e pacchi di fogli stampati, aveva bisogno di spazio, e…

La nuova frontiera di capannonia

Sarà capitato credo a molti, se non a tutti, di ascoltare in un dibattito «aperto» sul riuso di un contenitore o superficie dismessa, un abitante del quartiere o comune cittadino uscirsene col classico: ma perché non ci facciamo un parco? E suscitare in genere anche qualche entusiasta applauso. Difficile, in quei casi, esporre con la…

Il problema del riflusso suburbano

Chi crede fermamente nel mercato, forse farebbe meglio a crederci sul serio, ovvero dar retta a cosa tira di qua e di là quanto a domanda e offerta, in senso lato. C’è stato un periodo piuttosto lungo in cui esisteva una nuova frontiera dei consumi materiali, sviluppata secondo una catena via via sempre più integrata.…

A quelli della Bre.Be.Mi. lo spiegate voi?

C’è una cosa che si chiama dismissione, e che conosciamo un po’ tutti. Il processo riguarda tipicamente l’insediamento industriale, sia per evoluzioni tecnologiche interne al settore, sia per grandi mutamenti sociali, politici, organizzativi estesi ben oltre l’ambito specifico. Accade che non risulti più economico o praticabile svolgere determinate attività in determinati spazi o contesti, e…

La sindrome del capannone

La cosa che più fa imbufalire, nell’azione del cosiddetto potere pubblico, è un uso del denaro del contribuente non solo del tutto discrezionale, ma contraddittorio per vasi non comunicanti. È il caso delle politiche economiche e di quelle ambientali, colpevolmente schizofreniche come dimostrano parecchi studi. Spesso si riferisce dello scontro fra grandi guru dell’innovazione terzo…

La dismissione dell’astronave direzionale

L’anticittà confusa con la città è un classicissimo delle nostre prospettive sballate quando si tratta di insediamenti urbani. Lo è in particolare quando quel minestrone fra le pietre dell’urbs care ai progettisti edilizi e analoghi, e le atmosfere libere della polis cara ai cultori della relazionalità, si fa indigeribile per eccesso di ingredienti. Del resto…