Esiste una formula di sviluppo locale nell’era della globalizzazione? (2010)

Una dopo l’altra le città-fabbrica americane hanno visto il proprio cuore economico strappato dalla chiusura e rilocalizzazione degli impianti in Messico o in Cina. Risultato? Perdita netta di 5,6 milioni di posti di lavoro, un terzo del totale nazionale nell’industria, dal 2000. Ma ci sono voci pacate che continuano a rassicurare amministratori ed esponenti delle…

Il trucco della Classe Creativa

Nell’aprile 2006, il «Richard Florida Show» arriva nei centri medi dello stato di New York. Solo una delle serie di apparizioni del guru dello sviluppo economico degli ultimi dieci anni, le cui tariffe di conferenziere si sono impennate a 35.000 dollari al colpo non molto dopo l’uscita ne 2002 del suo The Rise of the…

Imprese e urbanizzazione in ordine sparso

Inutile sottolineare come nonostante il fondamentale apporto di aspirazioni individuali e familiari, di tempo libero e di relazione, di servizi correlati a questi aspetti, il vero centro e motore delle trasformazioni urbane e territoriali sia da sempre l’attività economica, produttiva, di ricerca, amministrativa o finanziaria. Su tutto l’arco dell’ultimo secolo, gli effetti di questo nucleo-motore…

Prostituzione sul territorio: la company town volontaria

C’è un percorso abbastanza classico ma forse poco praticato, nella pur ricca e articolata critica alle «teorie dello sviluppo locale» praticate e predicate dai più noti guru del settore, quelli che secondo la moda odierna anche per quell’aspetto apparentemente assai poco spettacolare dell’esistenza riescono comunque a dar spettacolo, radunando folle e vendendo libri manco fossero…

E il suburbio si fece città, davvero?

C’è un aspetto che tutti i cultori dello sviluppo locale più o meno basato sul «dov’era com’era», specie in aree di progressivo spopolamento e impoverimento, colgono molto vagamente, sempre che se ne accorgano nel loro entusiasmo: quel com’era dov’era fa in qualche modo parte del cocktail della crisi, a volte ne è anzi la componente…

La sindrome del capannone

La cosa che più fa imbufalire, nell’azione del cosiddetto potere pubblico, è un uso del denaro del contribuente non solo del tutto discrezionale, ma contraddittorio per vasi non comunicanti. È il caso delle politiche economiche e di quelle ambientali, colpevolmente schizofreniche come dimostrano parecchi studi. Spesso si riferisce dello scontro fra grandi guru dell’innovazione terzo…

Possiamo pensare un territorio migliore

Tutte quelle villette, tutti quei centri commerciali capannoni e uffici sparpagliati dappertutto, sono proprio un disastro? Una fabbrica delle crisi, e se non ci liberiamo di quel modello di sviluppo andremo sempre peggio.  Certo raccontare le cose così vuol dire semplificare un pochino, ma certamente semplificano molto, molto di più i grandi strateghi della crescita…

Wilmaaa, dammi la motofalciatrice!

Ci sono cose davvero frustranti, situazioni che tutti eviteremmo molto volentieri, ma che ahimè succedono, e spesso. L’esempio più classico è quello dell’usare la bicicletta per scelta, in città, superando tutti i vari ostacoli che ciò comporta, e facendolo volentieri perché in fondo non è poi tutta questa gran fatica, ci sono anche tanti aspetti…

Comunità olivettiane globali

Fra i molti tratti dell’azione innovatrice di Adriano Olivetti nell’industria e nella cultura italiane, spicca quella che viene chiamata integrazione tra fabbrica e territorio, ovvero quello stretto rapporto fra gli aspetti strettamente produttivi, economici, e il contesto sociale e ambientale entro cui si sviluppano. Sono sterminati gli studi e articoli che approfondiscono o riesaminano con…

Hipster Diabolicum

C’è anche quel famoso racconto di Stevenson, Il Diavolo nella Bottiglia, che riprendendo in forma moderna il classico tema della lampada di Aladino ci ricorda in un lampo quanto sia rischioso evocare gli inferi. Il vero problema però, come quasi sempre trattando di modernità, o anche di post-modernità se è per questo, è capire cosa…